Che fine ha fatto il progetto di sistemazione del fognolo di viale del Fante a Ragusa, il secondo intervento, quello di imperiosa urgenza, che il Comune di Ragusa avrebbe dovuto realizzare in tempi stretti, a seguito del secondo crollo che ha interessato la zona? Siamo ancora alla fase progettuale. Proprio in questa settimana, i tecnici del Comune capoluogo hanno incontrato i rappresentanti della Protezione civile per esaminare, in maniera congiunta, il progetto proposto dall’amministrazione. Mesi fa la Protezione civile aveva sollecitato delle modifiche alla prima bozza che aveva ricevuto da palazzo dell’Aquila. Dopo le richieste di revisione, il Comune aveva finalmente inserito i cambiamenti sollecitati, e quella bozza, rivista, è stata appunto oggetto di questa ultima riunione. Adesso il Comune deve fare il progetto formale. I tempi, insomma, si allungano ulteriormente. Tutto lascia pensare che nemmeno per gennaio 2012 si possa avere speranza di riaprire la metà della carreggiata di viale del Fante, soggetta al crollo, dopo l’ultimo cedimento del costone. Nella prima ipotesi presentata dal Comune al dipartimento regionale della Protezione civile di Ragusa si chiedeva un finanziamento di 300 mila euro, per realizzare il semplice ripristino del fognolo. L’idea non è piaciuta al responsabile della Protezione civile iblea, l’ingegnere Chiarina Corallo, che ha invece chiesto una modifica essenziale: apportare la previsione di una tubatura aggiuntiva. Secondo la Protezione civile, infatti, non era possibile chiedere un altro finanziamento a Palermo (dato che si tratta della seconda istanza, visto che il primo finanziamento ottenuto e utilizzato, concretizzatosi in un intervento tampone, non è stato sufficiente ad arginare il problema). Eseguire un altro intervento tampone, senza avere certezza di riuscire a far fronte a una nuova emergenza era impensabile per la Protezione civile. Adesso si attende il nuovo progetto in versione definitiva. L’ingegnere Corallo, comunque, fa presente che allo stato attuale, non ha certezza sul finanziamento che poi si dovrà richiedere e ottenere a Palermo, alla sede regionale della Protezione civile.