Una lettera aperta dai toni durissimi è stata inviata dalla senatrice del Pd Venera Padua al manager dell’Asp 7 Maurizio Aricò. Oggetto della reprimenda l’indisponibilità del direttore generale a fare visitare al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo il nuovo ospedale di Ragusa. “Sento la necessità di inviare questa lettera – scrive la senatrice Padua ad Aricò – per stigmatizzare l’increscioso e assolutamente inopportuno atteggiamento tenuto dal manager in occasione della recente visita nella nostra provincia del sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo. Alla mia richiesta di visitare l’erigendo ospedale “Giovanni Paolo II”, Aricò ha risposto con un secco no in quanto non aveva tempo: è davvero singolare che un esponente del Governo nazionale, peraltro del Ministero alla Salute, non possa visionare i lavori del nuovo nosocomio. É davvero sorprendente come il manager, in qualità di funzionario dello Stato, possa ritenere di non essere tenuto, come invece dovrebbe, ad evadere la richiesta di una visita, di un’ispezione, di un sopralluogo di un membro del Governo e di una senatrice della Repubblica. Siamo rimasti stupefatti, io e il sottosegretario, per un ingiustificato comportamento caratterizzato da una inaccettabile ed inammissibile mancanza di correttezza istituzionale”. La senatrice Padua poi si rivolge in prima persona ad Aricò: “Egregio direttore, lei sta gestendo la sanità in una comunità che è stata, ed è, caratterizzata dalla solidarietà, dall’attenzione alle maggiori fragilità e dal rispetto dei ruoli: lei può scegliere le manifestazioni politiche che decide di frequentare ma non è nella sua “disponibilità” impedire ad un membro del Governo e ad un parlamentare di visitare una nuova realtà che sta nascendo al servizio, spero il prima possibile, della comunità iblea”. Immediata la risposta dell’Asp: “Il Direttore Generale ha ricevuto una chiamata dalla utenza associata alla Senatrice Padua Venera. La Senatrice annunciava per il pomeriggio alle 15.00 l’arrivo di un Sottosegretario e chiedeva l’accesso al cantiere del nuovo ospedale di Ragusa per mostrarlo all’ospite. Il Direttore Generale ha ritenuto che la prima visita ufficiale di un membro del Governo nazionale in carica ad un manufatto così simbolicamente rilevante per la Azienda e per l’intero territorio non potesse essere organizzata nel breve giro di 3 ore e 36 minuti. Trattandosi di un cantiere con lavori in corso, l’accesso di non addetti andava garantito anche per quanto riguarda la sicurezza, da parte dell’Ufficio tecnico aziendale, già impegnati in altre attività. Inoltre, la Direzione strategica era, in quelle ore, impegnata nella redazione e approvazione della delibera di adozione del nuovo Atto Aziendale; attività questa non differibile per un impegno che avrebbe portato l’indomani il Direttore Amministrativo fuori sede ed il Direttore Sanitario fuori regione”.