Il compostaggio e le opportunità di conversione dei rifiuti aziendali in risorse primarie. Sono le nuove linee di indirizzo su cui puntano i vivaisti della provincia di Ragusa. Soprattutto quelli aderenti a Federvivai Confcommercio che, nei giorni scorsi, si sono riuniti per fare il punto della situazione sulle nuove tecniche. L’occasione è stata data dalla presenza di un tecnico francese, Gautier Gras, educatore con esperienza internazionale nel campo dell’agroecologia e della gestione olistica del suolo, che ha affrontato una serie di aspetti. La riunione, tenutasi nella sede Ascom di via Roma a Ragusa, ha permesso ai vari associati di confrontarsi sulle possibilità di creare piccoli impianti di compostaggio a basso costo per la trasformazione dei rifiuti organici aziendali in compost di qualità. “E’ questo – afferma il presidente provinciale Federvivai Ragusa, Francesco Tolaro – l’obiettivo verso cui, con sempre maggiore attenzione, si sta puntando. Lo scopo? Potenzialmente, la riduzione dei costi aziendali di torba, di concimi e pesticidi per ottenere piante di migliore qualità, più sane e resistenti agli shock di viaggio e trapianto. Piante che, in genere, attraggono ancora di più il consumatore. Tra l’altro, questo discorso viene portato avanti in collaborazione con l’Università di Catania che è in grado di rilasciare una apposita certificazione alle aziende che si dotano di piccoli impianti per trasformare il residuo in una opportunità”. Al momento, gli scarti delle potature, pubbliche e private, sono conferiti in discarica. Oppure ci si attiva, con l’aiuto degli enti locali, per trasferire gli stessi scarti in un impianto di compostaggio esistente a Caltagirone. Tutto ciò, ovviamente, comporta dei costi. “Attraverso questo sistema che è in fase di studio, invece – aggiunge Tolaro – non solo i costi saranno ridotti se non abbattuti, ma si ottiene la possibilità di potere riutilizzare il materiale scartato, miscelandolo con il terriccio e quindi generando dei composti rivitalizzanti. Il tutto con benefici di natura agronomica visto che si va a ricreare l’equilibrio tra forme parassitarie e non parassitarie. Quindi, si farà a meno dell’utilizzo eventuale di residui chimici, con un miglioramento dal punto di vista qualitativo del discorso ambientale”.