Si svolgerà sabato 3 maggio dalle ore 9 a Palazzo Busacca, a Scicli, una manifestazione del progetto “Articolo 9 della Costituzione” per valorizzare il patrimonio culturale della memoria storica a cento anni dalla Prima guerra mondiale e promossa dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo. L’iniziativa è organizzata dal Museo del Costume di Scicli, con la partecipazione della Soprintendenza Archivistica per la Sicilia, e con il coinvolgimento dei due Istituti di Istruzione Superiore di Scicli e Modica, dell’Archivio di Stato di Ragusa, della Biblioteca Comunale di Scicli, della Opera Pia “Busacca” e dell’Associazione culturale “L’Isola”. Tema centrale dell’evento sarà la vita sociale e materiale nei luoghi lontani dal fronte di guerra nel periodo dal 1914 al 1918, illustrata sulla base di una ricerca condotta da Giovanna Giallongo tra gli archivi locali, con proiezione di immagini documentarie, letture di brani tratti da corrispondenze, diari, opere letterarie di autori conterranei, intermezzo musicale con brani composti nel periodo della prima guerra mondiale da Federico Borrometi (1851-1940) ed eseguiti al pianoforte dal maestro Sergio Carrubba. Sarà, infine, proiettato un video realizzato e prodotto per l’occasione, contenente anche alcuni ricordi raccontati dai parenti di combattenti della grande guerra. Alla manifestazione parteciperanno gli studenti delle ultime classi dei licei di Modica e Scicli.
Controlli di polizia nel fine settimana
Sono state controllate complessivamente 115 persone, contestate 53 infrazioni, 131 punti decurtati. Una persona coinvolta in un incidente stradale a Scicli è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Ragusa per essersi rifiutato di sottoporsi ai controlli alcolemici e tossicologici. A Comiso un neo patentato è stato trovato con un tasso alcolemico pari a 0,57 per cui è stato verbalizzato per un importo di 163,00 con decurtazione di 10 punti dalla patente. Durante i servizi espletati sulla Ragusa Catania, sono state ritirate 3 patenti per sorpassi in curva. In contrada Castiglione è stato fermato un camionista modicano il quale aveva installato una calamita sul cronotachigrafo, strumento obbligatorio, per legge, su ogni camion, che registra tutti i dati relativi alla circolazione dei mezzi: dalla velocità media ai tempi di guida e riposo degli autisti. Spesso l’obiettivo delle aziende che si occupano di trasporti è quello di abbattere i costi, facendo viaggiare il più a lungo possibile i camion, incuranti delle rigide regole su orari e tempi di sosta obbligatoria. Un modo per risparmiare che, ovviamente, può avere tragiche ripercussioni perché, dopo ore di guida senza il riposo necessario, i riflessi possono essere più lenti ed il rischio di incidenti aumenta. Al conducente è stata ritirata la patente e comminata una sanzione che va da 1682 euro a 6732 euro. Alla ditta verrà contestato un ulteriore verbale che va da 808 a 3234 euro. Sulla Ragusa mare è stato effettuato un servizio di controllo della velocità con Telelaser, che ha portato alla contestazione di 9 infrazioni, con ritiro di tre patenti per aver superato il limite consentito di oltre 40 km orari. I controlli verranno intensificati il 1 maggio.
MODICA, RIACCENDERE I MOTORI
Questa la nota del senatore Concetto Scivoletto sulla città di Modica: “Una serie di processi negativi si stanno abbattendo su Modica. A partire dalla crisi generale del Paese, che in Sicilia presenta aspetti ancora più pesanti sul terreno economico, sociale e occupazionale. Alla crisi nazionale si sommano negativamente altri fattori specifici. Innanzitutto il drastico ridimensionamento del ruolo comprensoriale della Città. Dopo la liquidazione dell’Azasi, causata anche dalle irresponsabili gestioni clientelari del passato, si è consumata – scrive Concetto Scivoletto – la nefasta soppressione del Tribunale di Modica e, da pochi giorni, la chiusura del Carcere. A queste rischiano di seguire quella dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps. Modica continua inoltre a perdere competitività nei confronti di altre realtà comunali del territorio ibleo. Diversi Comuni si sono impegnati con determinazione, in questi anni, per dotarsi di infrastrutture, servizi, funzioni e opportunità di crescita. Alcuni esempi: Ragusa da 33 anni, anno dopo anno, si batte per ottenere il finanziamento della legge per Ibla (circa 100 milioni di euro) e accorpando il Tribunale di Modica e buona parte del Carcere vede crescere nel suo territorio la presenza dello Stato e le attività connesse alle potenziate strutture giudiziarie. La realizzazione poi del Porto turistico a Marina di Ragusa ha creato nuove opportunità per l’incremento dei flussi turistici legati alla nautica da diporto; Vittoria – scrive Concetto Scivoletto – è stata individuata dal governo nazionale come una delle 18 Zone Franche Urbane Siciliane, nelle quali le micro, le piccole e le medie imprese godranno, per un periodo di 15 anni, di un consistente abbattimento della tassazione nazionale e comunale. Entro il 2014, poi, sarà completato il primo stralcio funzionale dell’Autoporto, piattaforma logistica di primaria importanza per il comparto ortofrutticolo; Comiso, con la recente attivazione dell’Aeroporto, acquisisce una funzione strategica nel settore dei trasporti e dei collegamenti nazionali e internazionali; Pozzallo, già da parecchi anni, grazie alla struttura portuale svolge una funzione importante nel settore dei trasporti marittimi. Da oltre un decennio, invece, Modica si è fermata. Per precise responsabilità della sua classe dirigente. Ha spento i motori – scrive Concetto Scivoletto nella sua analisi sulla situazione di Modica – e non accenna minimamente a riaccenderli. Non ha saputo e non sa né contrastare i processi negativi di spoliazione e delocalizzazione istituzionale, né tanto meno aprire nuove frontiere di sviluppo. Manca nei massimi responsabili della cosa pubblica persino la consapevolezza della gravità della situazione presente. Diventa pertanto imperativo categorico reagire subito e con forza a questo vuoto progettuale e irresponsabile immobilismo. A tal fine bisogna far partire, con la partecipazione dal basso di tutti i cittadini, – scrive Concetto Scivoletto – il grande cantiere dell’identità territoriale, immaginando un nuovo modello di sviluppo sostenibile che faccia perno sulla valorizzazione sistemica delle risorse umane e naturali, materiali e immateriali, di cui la Città dispone. In questa direzione – scrive Concetto Scivoletto – si muove la petizione popolare, promossa da un comitato di cittadini aperto a tutti, con la quale si chiede al Presidente della Regione Crocetta una legge per la tutela e la valorizzazione dei centri storici di Modica e degli altri Comuni del Val di Noto, finora esclusi dai finanziamenti regionali, nonostante il riconoscimento Unesco del 2002. Una legge, sul modello di quella per Ibla, che offra anche agli altri Comuni del Val di Noto le stesse opportunità di crescita sostenibile. Riguardo l’istituzione del Libero Consorzio è indispensabile mettere su un binario corretto e produttivo la questione della scelta che la nostra Città dovrà compiere. Modica ha fatto parte, per quasi 80 anni, della provincia di Ragusa e ha contribuito in modo decisivo a configurare quello che schematicamente si può definire “sistema Ragusa”. Se oggi vengono prospettate – scrive Concetto Scivoletto – scelte diverse in modo confuso e strumentale è perché alcuni passaggi e atteggiamenti hanno seriamente incrinato la solidarietà fra i Comuni della provincia e in particolare fra il capoluogo e la nostra città. L’atteggiamento di Ragusa nei confronti della soppressione del Tribunale di Modica, che interessa non solo Modica ma anche i Comuni di Scicli, Pozzallo e Ispica, ha dato la netta sensazione – scrive Concetto Scivoletto di egoismo territoriale che contrasta con il ruolo di Comune capofila di un Libero Consorzio e alimentano spinte scissionistiche. Sarebbe auspicabile che l’intera classe dirigente del Comune di Ragusa si facesse promotrice, al più presto, di un’iniziativa politica convincente per quanto riguarda l’utilizzazione delle strutture giudiziarie, cogliendo le opportunità offerte dalla legge nazionale di stabilità per il 2014 e dalla disponibilità della Regione, assegnando – scrive Concetto Scivoletto – il penale a Ragusa e il civile a Modica. Così come sarebbe significativo il suo sostegno a una legge in favore di tutti i centri storici del Val di Noto. Credo che la soluzione di questi due problemi potrebbe contribuire a mantenere ancora l’unità e la solidarietà fra i Comuni dell’ex provincia di Ragusa. Da qui si dovrebbe partire subito per allargare i confini, – scrive Concetto Scivoletto – a tutti i Comuni – da Noto a Caltagirone – riconosciuti Patrimonio dell’Umanità nel 2002, nonché ad altri Comuni – da Rosolini a Mazzarrone – che volessero liberamente aderire, senza escludere l’ipotesi suggestiva di un grande Libero Consorzio che comprenda Ragusa e Siracusa. A chi e a che serve un Libero Consorzio coincidente con la sola ex provincia di Ragusa e per giunta indebolito da diffidenze e conflittualità? Su questo rifletta principalmente Ragusa. A chi e a che serve un Libero Consorzio “bonsai”, – scrive Concetto Scivoletto – frutto di un leghismo d’accatto, che va assemblando alla rinfusa, senza alcuna visione progettuale, i Comuni più disparati delle province di Ragusa e Siracusa, sulla base di rancori e risentimenti nei confronti dei rispettivi capoluoghi? Su questo rifletta principalmente Modica. Il sindaco di Modica, – scrive Concetto Scivoletto – privo di qualsiasi strategia e incapace di fare squadra ha portato la nostra Città in un vicolo cieco. È arrivato il momento di dire basta a questa impostazione perdente e dannosa per Modica che con il passare dei giorni evidenzia da parte del Sindaco, un attivismo di facciata sul Libero Consorzio e una tendenza sfrenata ad agitare, con gli arnesi arrugginiti della vecchia retorica e solo per fini di carriera personale, il vessillo di Modica capoluogo. È ora che il Consiglio Comunale e la cittadinanza – conclude Concetto Scivoletto – si riprendano competenze che sono proprie e non del Sindaco”.
RISSA IN PIAZZA DEL POPOLO Arrestati a Vittoria i tunisini Marouane Hechkel e Kamel Mazroui
Era appena l’alba quando si è scatenata una una rissa in Piazza del Popolo. La Volante della Polizia è intervenuta mentre tre persone colluttavano violentemente. Gli Agenti hanno sedato la rissa e prima che identificassero i tre autori, questi gli si sono scagliati violentemente contro, colpendoli con calci e pugni. Poi i tre sono repentinamente fuggiti in diverse direzioni. I poliziotti li hanno rincorsi e dopo una fuga di 300 metri sono riusciti a bloccarne due, collaborati in questa azione anche dall’importante contributo di una guardia giurata in servizio. Acciuffatti hanno continuato a menare i poliziotti, ma sono stati immobilizzati e ammanettati. Non semplice la loro identificazione I due magrebini sono Hechkel Marouane, tunisino di 20 anni, in regola con le norme sul soggiorno, e Mazroui Kamel, 22 anni, tunisino, la cui posizione sul territorio nazionale è in corso di valutazione. Entrambi, ubriachi, sino ad ieri erano incensurati. Gli Agenti e la Guardia Giurata sono dovuti ricorrere alle cure dei medici del Pronto soccorso del Guzzardi. I due arrestati sono in carcere a Ragusa, un terzo uomo è ricercato.
Rompe costola all’ex convivente Algerino violento arrestato
I Carabinieri di Ragusa Ibla hanno arrestato Rachid Bettabghorun di 39 anni per aver malmenato per l’ennesima volta una sua ex. Dopo l’ennesimo caso i militari lo hanno sottoporlo agli arresti domiciliari presso l’abitazione della sorella, nella parte superiore di Ragusa, quindi abbastanza lontano da Ibla dove abita l’ex convivente. I carabinieri di Ibla sono riusciti a ricostruire l’intera storia e forse non sarebbero arrivati all’arresto – con un concreto rischio per la vita della donna se lui fosse rientrato in casa – solamente grazie al provvidenziale intervento di un’autoambulanza della Croce Rossa Italiana, mandata a casa della donna dal 118. La pattuglia dei carabinieri, visto passare il mezzo di soccorso e capito che c’era qualcosa di grave in ballo, lo ha seguito scoprendo tutta la vicenda. Questo quel che è accaduto. L’uomo, il 39enne algerino Rachid Bettabghor, personaggio da tempo noto ai carabinieri e residente da anni in Italia, incontra per caso l’ex convivente in giro per Ibla. Non la vede da fine gennaio quando i carabinieri, su ordine del giudice, gli notificano la misura cautelare dell’allontanamento da casa, scaturita dopo diversi interventi operati dai militari nella casa della coppia dove la donna era ripetutamente vittima delle angherie e delle violenze dell’uomo. I due chiacchierano e lui riesce a convincerla ad andare a casa da lei. Una volta arrivati i toni si fanno accesi. Non sono ben chiari i motivi, sebbene pare si trattasse di un debito di lui verso lei. L’uomo, forse messo verbalmente alle strette dalla donna, passa alle maniere forti e la prende a calci e pugni. Pare che in questa occasione lui le abbia sferrato il calcio al costato che poi porterà i medici a riscontrare la frattura. Lei comunque riesce a buttarlo fuori dalla porta. Lui, evidentemente furibondo, sale dal pluviale ed entra dalla finestra aggredendola nuovamente. A questo punto, svegliati dalle urla dei due in piena notte, i vicini sono tutti alle finestre e in strada e qualcuno chiama la polizia. Agli agenti, arrivati in fretta e furia, però la donna nasconde la ferita e omette di riferire d’esser stata picchiata, riducendo tutto a una lite con l’ex. Quest’ultimo viene allontanato e tutto ritorna alla normalità. Ma poco dopo la donna si sente male e non riesce a respirare, chiama quindi il 118. Ed è a questo punto che i militari, vista l’ambulanza, si accodano e arrivano sul posto. La donna, evidentemente ancora psicologicamente succube del suo carnefice, ribadisce la versione delle difficoltà respiratorie ma i paramedici insistono per accompagnarla al pronto soccorso e infine ci riescono. Nel frattempo i carabinieri raccolgono le testimonianze dei vicini ma soprattutto trovano nei paraggi il Bettabghor e lo fermano. In ospedale i medici notano le ammaccature della poveretta e scoprono che ha una costola fratturata, quindi la ricoverano con una prognosi superiore ai venti giorni. I militari hanno arrestato l’algerino. Si trova ai domiciliari. Forse sarà espulso dal territorio per motivi di sicurezza pubblica.
Arrestata dopo sbarco a Pozzallo famiglia di scafisti egiziana / Il più piccolo degli scafisti ha 14 anni
La Polizia ha tratto in arresto Ibrahim Ahmed di 19 anni, Saad Hameda di 53 anni, Neema Mouhamed Selim di 23 anni, Ibrahim Abo Scahin di 18 anni e Omar Hameda di 21 anni e denunciato due minori di 14 e 17 anni, per illecito ingresso nel territorio italiano di più di 274 migranti siriani ed egiziani. Alle ore 19.25 del 25 aprile, nell’ambito dell’operazione denominata “Mare Nostrum”, la nave Aliseo della Marina Militare Italiana avvistava un natante di circa 15 metri carico di passeggeri. Le operazioni di soccorso si sono concluse in nottata con il recupero di tutti i 281 soggetti presenti sull’imbarcazione, di cui 167 uomini (90 minori), 38 donne e 76 bambini, compresi anche neonati. La nave militare lasciava alla deriva il natante clandestino e giungeva nel porto di Pozzallo alle ore 15.00 del 26 aprile. Dalle risultanze investigative è emerso che il viaggio verso le coste italiane era stato organizzato sia da cittadini libici che egiziani ed il ruolo predominante era quello della famiglia Hameda che, aiutata da altri tre soggetti, ha potuto speculare sulla vita dei migranti, operazione che se non fossero stati arrestati avrebbe fruttato loro centinaia di miglia di euro. Il comandante del peschereccio, unitamente al figlio più grande, era già stato in Italia ed aveva avuto problemi di varia natura con la legge italiana, circostanza che lo ha indotto a dire agli altri arrestati: “non vi preoccupate tanto in Italia non c’è legge e non si paga nulla. Io in Italia ho commesso di tutto e solo una volta sono andato a finire in carcere rimanendovi per pochi giorni, poi mi hanno mandato in Egitto”. Ma adesso la Procura della Repubblica di Ragusa potrà chiedere la punizione dei colpevoli ed il giudice potrà infliggere una pena fino a 15 anni di reclusione in carcere e 25.000 euro per ogni migrante fatto entrare clandestinamente in Italia.
LO STADIO “ALDO CAMPO” HA BISOGNO DI MANUTENZIONE
Mario Chiavola del laboratorio politico culturale due puntozero sollecita l’Amministrazione comunale di Ragusa, perché verifichi
la necessità di intervenire in tempi rapidi.
Nuova Condotta Slow Food Ragusa
Si è costituita la Condotta Slow Food di Ragusa, dopo un affiancamento alla già esistente Condotta di Modica, un’associazione che si pone l’obbiettivo di promuovere nel mondo il cibo buono, pulito e giusto. Il gruppo di base eletto durante la prima assemblea è composto da Lina Lauria (fiduciaria), Salvatore Majorana (segretario e vice-fiduciario), Giorgio Battaglia (tesoriere), Peppe Barone (chef), Giorgio Battaglia (collaboratore), Giorgio Comitini ( collaboratore social network), Franco Digrandi (chef), Lorenzo Lauria (responsabile comunicazione), Giada Ragusa (collaboratrice), Federica Scribano (giovane collaboratrice).
Play Off scudetto basket femminile / Schio pareggia
I campioni d’Italia si sono aggiudicati, sul loro parquet, gara due battendo per 68 a 54 la Passalacqua Ragusa. La terza gara si giocherà lunedì alle ore 20.30 ancora in Veneto. Questo il tabellino per le ragusane: Williams 13, Walker 13, Malashenko 13, Gatti 7, Galbiati 5, Wabara 3, Soli, Valerio, Micovic, Mauriello (n.e.).
INCIDENTE MORTALE A RAGUSA
Sabato mattina si è verificato, all’incrocio tra via Epicarmo e via la Pira, un sinistro che ha coinvolto tre auto. Ha perso la vita in pensionato di origini chiaramontane, Giambattista Dimartino, inteso Giovanni Emilia, di 74 anni, che guidava una Ford Fiesta. Il mezzo si è scontrato con una Nissan Micra, condotta dal ragusano S. J. di 24 anni, e una Citroen C1 condotta dal giarratanese C. S. di 70 anni, che ha riportato ferite guaribili in 60 giorni, con a bordo la moglie.
La testimonianza di un migrante
Uno dei migranti sbarcato il 25 aprile a Pozzallo ha raccontato alla Polizia: “Ho lasciato la Siria unitamente alla mia famiglia da un anno e mezzo a causa dei disordini ancora in atto, sono entrato in Libia, ho preso in affitto una piccola abitazione dove è nato il mio terzo figlio che oggi ha 3 mesi. Ho quindi pazientemente atteso fino a quando non ho accumulato la necessaria somma che era di 5.000 dollari USA per il trasferimento clandestino di tutta la mia famiglia. Mi hanno fatto alloggiare in un’abitazione fatiscente ove erano presenti tre famiglie siriane e una donna di nazionalità tunisina. Appena ho fatto ingresso in quella struttura ho dovuto corrispondere la somma pattuita per il viaggio. Nessuno di noi poteva uscire dalla casa così come avevano ordinato gli organizzatori ed eravamo sempre vigilati. Bastava poco per far si che gli addetti alla vigilanza si scagliassero violentemente contro di noi ed in particolare contro di me. Sin dal mio arrivo nella struttura mi hanno picchiato solo perché ho guardato la donna tunisina mentre questa lasciava definitivamente la casa. Mi hanno picchiato ancora perché ho chiesto di poter lasciare la casa in quanto non volevo più partire per l’Italia e mi hanno risposto ‘chi entra qua non esce più’. Finalmente il 24 aprile alle 4 del mattino, nella casa giungeva uno degli organizzatori che faceva salire me e tutta la mia famiglia, nonché un’altra famiglia composta da 6 soggetti, di cui 4 bambini, sulla sua grossa auto per portarci in un capannone. Il capannone era di notevoli dimensioni e all’interno di esso vi erano stati concentrati tutti i soggetti che dovevano imbarcarsi alla volta dell’Italia che mi dicevano di essere li da settimane. La partenza dal capannone avveniva poco tempo dopo. A bordo di furgoni siamo stati portati su una spiaggia dove si trovava un grosso gommone sul quale, a gruppi, venivamo fatti salire per raggiungere un peschereccio. L’affollamento sul peschereccio era incredibile: eravamo messi uno sopra l’altro e faticavamo a muoverci. Inizialmente le condizioni del mare erano buone, poi, con il passare del tempo, le stesse peggioravano fino a raggiungere livelli tali da rappresentare pericolo di vita per tutti quanti noi ed io temevo per i miei figli. Il viaggio aveva una durata di circa 22 ore ed intorno alla ventesima ora i due scafisti hanno chiesto soccorso. Il peschereccio imbarcava acqua a causa di una falla allo scafo. Dopo circa 3 ore dalla richiesta di soccorso su quel punto di mare giungeva una nave militare italiana sulla quale tutti quanti venivamo trasbordati. A bordo del peschereccio vi era solo dell’acqua niente cibo. A nessuno di noi è stato distribuito da mangiare! Non vi erano dei mezzi di salvataggio a bordo del peschereccio, tranne per chi aveva pagato di più per averli, era un servizio aggiuntivo”!
Il video di uno dei migranti permette alla Polizia Giudiziaria di arrestare i 2 scafisti
La Polizia di Ragusa unitamente alla Compagnia dei Carabinieri di Modica ed alla Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Pozzallo, ha eseguito il fermo di Haithem El Meshri, tunisino di 26 anni, e di Aziz El Fariati, marocchino di 19 anni. I due magrebini sono accusati di essersi associati con altri soggetti presenti in Libia per l’ingresso clandestino in Italia di cittadini extracomunitari di varie nazionalità. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone, perchè è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro, per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre perché gli immigrati sono stati sottoposti a trattamento inumano e degradante. Gli arrestati hanno condotto dalle coste libiche a quelle italiane una fatiscente imbarcazione carica di oltre 400 migranti di origini siriane ed eritree. Tra i migranti vi erano 60 donne, 80 minori e 20 neonati. Alle ore 15.15 di giovedì 24 aprile una nave della Marina Militare italiana soccorreva un’imbarcazione in legno di 15 metri circa che stava imbarcando acqua. Nel corso delle operazioni di avvicinamento il personale della Polizia Giudiziaria notava che uno degli occupanti il natante in legno gettava in mare un navigatore GPS che veniva prontamente recuperato. Dopo aver soccorso ed assistito i migranti, la Polizia di Stato iniziava le procedure di identificazione e di intervista insieme ai mediatori. Gli operatori di Polizia individuavano gli scafisti che erano di nazionalità diversa rispetto agli altri immigrati. Uno dei due arrestati era in possesso di centinaia di euro ed un telefono cellulare sul quale veniva riscontrato che tra gli sms in arrivo alcuni erano inerenti il pagamento elettronico di quasi 15.000 euro per l’avvenuto approdo. Fondamentale l’acquisizione di un video girato con uno smartphone da parte di uno dei migranti dove viene ripreso il giovane magrebino mentre timona il peschereccio e da ordini in lingua araba ai passeggeri. Dal filmato si evince come questi parlasse anche la lingua italiana.
LADRI DI CICLOMOTORI ALLA VILLA COMUNALE DI VITTORIA. ARRESTATO GIUSEPPE SAUNA E DENUNCIATO UN MINORE.
Venerdì 25 aprile la Polizia ha notano due giovani che armeggiavano prima su un ciclomotore, poi su un altro, impegnati in manovre con un oggetto metallico sul quadro d’accensione e a dare violenti colpi al manubrio per liberarlo dal blocca sterzo. I ladri, vedendo i poliziotti, sono fuggiti, ma sono stati raggiunti e bloccati. Sottoposti a perquisizione, uno è stato trovato in possesso di una chiave adulterina, l’oggetto col quale armeggiava sul quadro d’accensione. I malviventi erano già conosciuti dalla Polizia. Il grande, Giuseppe Sauna, vittoriese di 27 anni, pluripregiudicato e sorvegliato speciale di Pubblica Sicurezza, è stato arrestato per il reato di tentato furto aggravato in concorso. Giuseppe Sauna erà già stato arrestato il 4 aprile scorso mentre rubava benzina da una motoape. Era andato ai domiciliari e poi scarcerato. Stavolta va in carcere. Il minorenne, di 14 anni compiuti da poco, già denunciato nei mesi scorsi per tentato furto in concorso, è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catania e riaffidato al genitore.
Anche la Mo.V.I.S. di Vittoria farà parte di Special Olympics Italia
Da qualche mese alcuni dei ragazzi della Mo.V.I.S. hanno incominciato a frequentare la Piscina del Sole di Comiso e qualcuno ha già disputato delle gare. Tale partecipazione ha consolidato l’amicizia con altre associazioni siciliane che si occupano di sport per le persone disabili, come l’Associazione Orizzonte Gela, il cui presidente è il responsabile regionale del Movimento internazionale Special Olympics. Presso la sede della Mo.V.I.S. si sono incontrati Natale Saluci e Silvana Palumbo della Orizzonte Gela con Salvatore Morello della Mo.V.I.S. di Vittoria che parteciperanno a Venezia ai giochi estivi della Special Olympics Italia.
IL DISTRETTO LATTIERO CASEARIO INCONTRERA’ L’ASSESSORE REGIONALE DELL’AGRICOLTURA
Il Distretto Produttivo Siciliano Lattiero Caseario ha chiesto di incontrare il neo assessore regionale dell’agricoltura Paolo Ezechia Reale. Lo ha deciso il Comitato Esecutivo distrettuale per “verificare, senza far passare altro tempo, se resta confermato o meno il tanto lavoro avviato portato avanti con il suo predecessore, Dario Cartabellotta”. Primaria importanza si intende dare all’attività avviata a Ragusa per le questioni legate al raggiungimento, anche in Sicilia, di un accordo regionale sul prezzo sia per il latte vaccino che per quello ovino, quale essenziale punto di riferimento per la contrattazione.
Razzia in azienda a Marina di Ragusa: inseguiti e arrestati
ICarabinieri di Ragusa hanno arrestato per furto in abitazione Santo Politino, pluripregiudicato 29enne d’origine vittoriese, e Massimo Licciardino, 27enne ragusano pluripregiudicato. Giovedì pomeriggio, intorno alle 16.30, un cittadino ha segnalato al numero unico europeo di pronto intervento 112 un furto in corso presso un’azienda agricola tra Ragusa e Marina di Ragusa. Un’auto “civetta” del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia CC di Ragusa ha provato a raggiungere i ladri che s’erano però allontanati lungo una strada di campagna sterrata a bordo di un camion cassonato. Il camion, dopo quasi trequarti d’ora di ricerche, è stato rintracciato presso un centro di raccolta di materiale metallico ove il contenuto del cassone era appena stato pesato e i due malviventi lo stavano scaricando con una gru. I due, che erano ai domiciliari dopo essere stati arrestati il 2 aprile, quando unitamente a un terzo complice avevano perpetrato un analogo furto, sono stati messi in carcere.
Incidente sulla Modica – mare
E’ di due feriti, di cui uno ricoverato in prognosi riservata, il bilancio dello scontro frontale tra due auto verificatosi nel tardo pomeriggio di giovedì sulla strada Modica Sorda – Sampieri. La peggio è toccata ad una modicana di 67 anni. Meno gravi le condizioni dell’altro ferito.
DODICI NEONATI NELLO SBARCO DEL 25 APRILE
Sono quattrocento le persone sbarcate nel pomeriggio di venerdì 25 aprile al porto di Pozzallo. Si tratta di siriani o sub sahariani, compresi 12 neonati, 78 minorenni e 60 donne). I migranti sono stati soccorsi dalla nave Urania della militare militare italiana nell’ambito del dispositivo Mare nostrum. Da Comiso continuano, intanto, i voli charter per portare i migranti in altri centri.
Rinnovato il rito della svelata – MADONNA DI GULFI, FEDELI IN FESTA
Quando la devozione non conosce limiti. E’la stessa devozione che nel primo pomeriggio di venerdì ha animato una presenza eccezionale di fedeli per il rito della “Svelata”. Complice anche la giornata di festa, il santuario di Chiaramonte, dove è stato dato il via ai solenni festeggiamenti in onore di Maria Santissima di Gulfi, Patrona principale e regina del centro montano, è risultato letteralmente strapieno di devoti a testimoniare l’eccezionale attenzione che l’intera comunità dedica, ogni anno, a questa cerimonia. E’ stato il parroco della chiesa Madre, don Giovanni Nobile, a dare il via all’antico rito, aprendo la porta della teca che ospita il simulacro della Madonna, sancendo la fase iniziale di questi intensi tre giorni collegati alla prima parte dei festeggiamenti che culmineranno il 27 aprile, con la solenne processione.
Panificatori dal Papa
Ci sarà anche una folta delegazione di panificatori dell’area iblea all’iniziativa promossa da Assipan Sicilia per mercoledì 14 maggio quando una rappresentanza dell’associazione di categoria incontrerà Papa Francesco. La delegazione porterà sculture di pane raffiguranti la Madonna e Gesù.