La Polizia ha sottoposto a fermo Marco Chillemi, ragusano di 22 anni, per il reato di tentato omicidio di un trentunenne. Lunedì alle 14.00 circa la Sala Operativa della Questura riceveva diverse segnalazioni al 113 per una rissa in Via Respighi. Nonostante l’immediato intervento della Volante, uno dei soggetti coinvolti all’arrivo dei poliziotti si era dato alla fuga. A terra riverso in una pozza di sangue e privo di sensi vi era il corpo di un giovane di 31 anni ragusano. In lacrime sul marciapiedi vi era una giovanissima ragazza di 17 anni che si avvicinava ai poliziotti per riferire che poco prima il suo ex fidanzato aveva investito il ragazzo riverso a terra perché geloso, tentando di ucciderlo. Aggiungeva che dopo averlo investito e trascinato per qualche metro, scendeva dall’auto e colpiva con una chiave inglese in ferro il ragazzo. La violenza inaudita veniva interrotta dalle urla dei testimoni e per l’intervento di alcuni passanti, tanto da far decidere al ragazzo di fuggire. L’autore del reato era in compagnia di una coppia di fidanzati che nulla hanno fatto per impedire l’evento. Le cure rianimatorie del 118 hanno permesso di ristabilire i parametri vitali della vittima, che era svenuta. In ospedale il trentunenne ragusano è stato sottoposto ad un delicato intervento alla gamba. Dalle informazioni raccolte mediante l’escussione dei testimoni, si apprendeva che Chillemi, transitando sotto casa della sua ex, non appena si è accorgeva che la ragazzina era in compagnia di un ragazzo, la insultava dicendole che si sarebbero visti più tardi per parlare di questo fatto. In quel momento la rabbia prendeva il sopravvento, il giovane faceva il giro dell’isolato e, ripercorrendo la stessa strada, entrava in controsenso ed accelerando investiva volontariamente il giovane rivale che si trovava a bordo della sua moto. Non pago, scendeva dall’auto e si dirigeva verso il ragazzo che nonostante le ferite gravissime alla gamba, tentava di sottrarsi alla furia omicida. Chillemi, armato di una chiave in ferro del tipo utilizzato per smontare le ruote delle auto, si avventava sul corpo esanime della vittima colpendolo ripetutamente alla testa ed in diverse parti del corpo. Per fortuna la vittima indossava ancora il casco. L’arrestato per uccidere il suo rivale non lo ha solo investito ma lo ha anche trascinato per diversi metri danneggiando gravemente diverse auto in sosta di ignari cittadini accorsi sul posto. Considerati i numerosi testimoni, Chillemi decideva di fuggire portando via con se la coppia di amici che nulla faceva per fermarlo lasciando a terra la vittima in una pozza di sangue senza soccorrerla. Impaurito per quanto commesso, il fuggitivo trovava ospitalità da un amico mentre i due fidanzati andavano con gli altri amici a festeggiare il primo maggio, non curanti delle sorti del giovane ferito gravemente e senza ovviamente informare la Polizia. Chillemi intanto telefonava al 113 per costituirsi e, presso gli uffici della Squadra Mobile, forniva una versione completamente diversa dai testimoni. Dopo poco venivano rintracciati anche i suoi due amici e, nonostante un primo tentativo da parte dell’uomo di depistare le indagini fornendo una versione dei fatti a favore del loro amico, la ragazza era da subito sincera riferendo esattamente quanto accaduto. Anche il ragazzo dopo un po’, si rendeva conto della gravità dei fatti e, onde evitare di essere indagato per favoreggiamento personale, riferiva quanto accaduto con dovizia di particolari. Resta ferma la loro responsabilità in ordine all’omissione di soccorso, in quanto lasciavano entrambi il corpo a terra esanime del giovane. Non esistono invece responsabilità penali per via di aver assistito al tentato omicidio inermi in quanto sorpresi dall’impeto di Chillemi così come non hanno responsabilità penali per non aver tentato in alcun modo di fermarlo quando colpiva con una chiave la vittima. L’arrestato ha indicato dove aveva nascosto l’auto che riportava segni evidenti dell’investimento e, all’interno della quale, è stata rinvenire l’arma impropria con la quale era stato colpita la vittima, nascosta sotto al sedile.
Monterosso Almo, sabotato il 3° Slalom automobilistico
«Pronto Biagio, ciao, come mai la gara non parte?». « E’ successo un macello. L’hanno sabotata». Inizia così il dialogo telefonico tra un tifoso, che da casa voleva seguire classifiche e tempi dal sito federale della Ficr (Federazione italiana cronometristi) e Biagio Asta il cronometrista dell’Asd “Hyblea” di Ragusa. A Monterosso Almo lunedì mattina si sarebbe dovuta svolgere una manifestazione automobilistica organizzata dall’Asd Street Racers di Modica, sul tracciato ricavato lungo la Sp 11 (Monterosso – Buccheri) di Km 2,900. Circa 80 piloti, provenienti da tutta la Sicilia, erano pronti a sfidarsi, ma molto prima della partenza, con strada ancora aperta alla normale circolazione veicolare, gli organizzatori hanno trovato buona parte del tracciato imbrattato di olio esausto di motore e cumuli di materiale di risulta. Il danno causato è stato tale da non permettere il ripristino del manto stradale. Dell’accaduto sono stati avvisati i Carabinieri e la Polizia Scientifica.
Enna 12 – Padua Ragusa Rugby 26
Trasferta vittoriosa per il Padua che domenica prossima, per centrare l’obiettivo salvezza, può anche permettersi una sconfitta con l’Enna a condizione di non perdere con uno scarto maggiore di sette punti o segnando almeno quattro mete. Domenica prossima, quindi, al “della Costituzione” si giocherà la seconda parte di questa finale, e il Padua potrà contare su un margine abbastanza rassicurante, anche se non può cullarsi sugli allori.
La Cgil di Ragusa presente a Portella della Ginestra
Oltre duecento persone, a bordo di tre pullman organizzati dalla Cgil di Ragusa e auto private, hanno raggiunto lunedì mattina, Portella delle Ginestra per partecipare alla Festa nazionale del 1° maggio che Cgil,Cisl,Uil hanno deciso di commemorare a settanta anni da quel tragico eccidio. Il Primo maggio 1947 una folla di lavoratori, donne, bambini e anziani fu bersagliata dalle raffiche di mitra della banda di Salvatore Giuliano, mentre ascoltava il discorso di alcuni dirigenti del Pci in occasione della Festa dei lavoratori. Furono undici le persone uccise (a cui aggiungiamo le morti avvenute successivamente), più di sessanta i feriti. Una strage ancora senza mandanti. Nell’area tra i comuni di Piana degli Albanesi, San Giuseppe Jato e San Cipirello in molti si erano ritrovati anche per la vittoria elettorale del «Blocco del Popolo» (l’alleanza tra socialisti e comunisti) alle elezioni regionali del 20 aprile. “Ci siamo mobilitati in tanti, – dichiara Peppe Scifo, segretario generale della Cgil di Ragusa -, perché crediamo sia importante partecipare in un momento come questo di forte smarrimento identitario. Il futuro è legato alla consapevolezza del passato, e la determinazione e il coraggio di quelle generazioni che hanno pagato con la vita il prezzo della conquista dei diritti deve essere per noi insegnamento quotidiano. Affinché il lavoro possa tornare ad essere strumento di crescita e realizzazione individuale e collettiva”.
4572 votanti in provincia di Ragusa alle primarie del Pd
Anche a Ragusa Renzi vince le primarie per l’elezione del segretario nazionale Pd ottenendo 3643 preferenze, rispetto ai 492 voti per Orlando e ai 405 per Emiliano. Nel capoluogo hanno votato 1642 persone (Renzi 1411, Orlando 138 , Emiliano 84); a Comiso 652 (Renzi 512, Orlando 51, Emiliano 79); a Vittoria 530 (Renzi 359, Orlando 25, Emiliano 140); a Modica 476 (Renzi 336, Orlando 107, Emiliano 31); a Scicli 339 (Renzi 247, Orlando 61, Emiliano 27); a Pozzallo 214 (Renzi 194, Orlando 17, Emiliano 3); a Ispica 180 (Renzi 150, Orlando 21, Emiliano 9; a Santa Croce Camerina 154 (Renzi 122, Orlando 26, Emiliano 6); a Chiaramonte Gulfi 144 (Renzi 117,
Orlando 18, Emiliano 9); a Monterosso Almo 92 (Renzi 68, Orlando 17, Emiliano 6); ad Acate 81 (Renzi 65, Orlando 9, Emiliano 7); a Giarratana 68 votanti (Renzi 62 voti, Orlando 2, Emiliano 4).
Arrestati a Pozzallo 3 giovani con mezzo chilo di marijuana
Sabato sera i Carabinieri hanno arrestato nei pressi della stazione ferroviaria 3 giovanissimi, G.M., classe ’98, già noto alle forze di polizia per reati inerenti gli stupefacenti, F.G., classe ’98, incensurato ed un minorenne, tutti pozzallesi, sorpresi con mezzo chilo di sostanza stupefacente. I due maggiorenni sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Ragusa, mentre il minorenne presso il Centro di prima accoglienza per minori di Catania.
Per tutta una vita: un ricordo di Pio La Torre
Riceviamo e pubblichiamo: L’essenza di questa storia è racchiusa nella forza di quattro parole, quasi sussurrate dal Generale Dalla Chiesa al termine dell’ennesimo funerale di Stato celebrato a Palermo nella primavera di trentacinque anni fa, nel pieno della mattanza scatenata dai Corleonesi per assicurarsi il controllo di Cosa Nostra. “Generale, perché hanno ammazzato Pio La Torre?”. “Per tutta una vita”. Sì, per tutta una vita. Per tutta una vita, La Torre aveva alimentato quel maledetto ideale di giustizia appreso tra i contadini di Altarello di Badia, rivendicato nelle lotte per la distribuzione delle terre come nella battaglia contro la base di Comiso, e difeso con la stessa intensità tra la cella dell’Ucciardone e lo scranno di Montecitorio. Per tutta una vita, si era aggrappato alla forza di quell’ideale per denunciare l’evoluzione del fenomeno mafioso nella sua più pericolosa dimensione dei rapporti con il potere istituzionale ed economico, quale strumento di decuplicazione di ricchezze, privilegi e rendite di posizione; per tutta una vita, si era dannato nel tentativo di individuare quel colossale progetto politico in grado di ricondurre ad una matrice unitaria tutti i grandi delitti di Mafia. Per questo La Torre è morto: è morto perché non aveva rinunciato a combattere. Per tutta una vita. La storia di Pio La Torre rappresenta, di fatto, un pezzo della storia di questo povero Paese, vincolato per oltre mezzo secolo ad una conventio ad excludendum che, da Portella della Ginestra in poi, tollerava, in nome di inconfessabili interessi superiori, intersezioni neanche tanto celate tra forze di governo e mondo criminale: una storia di guardie e ladri, vittime e carnefici, giudici e spioni, lacrime e illusioni. In questo continuo intersecarsi di volti, vicende, atti di coraggio ed ipocrisie, la storia di La Torre incrocia quella del giudice Terranova, che per primo aveva tentato di trascinare i Corleonesi alla sbarra; quella di Luciano Liggio e dei suoi “canazzi da catena” Riina e Provenzano, futuri protagonisti della stagione di sangue destinata a concludersi con le stragi del 1993; quella di Salvo Lima, Vito Ciancimino e dei cugini Salvo, garanti degli equilibri tra potere politico, esigenze imprenditoriali e ambizioni mafiose saldatisi nella colata di cemento che fece seguito al “Sacco di Palermo” perpetrato alla fine degli anni ’50. Incrocia, soprattutto, la storia di una stagione nella quale la Mafia, lungi dall’assumere i connotati di un fenomeno penalmente rilevante, veniva descritta al massimo come uno stato sociale e ambientale, se non proprio liquidata alla stregua di un’invenzione dei comunisti per infangare la classe dirigente che stava favorendo il progresso della Sicilia”. Per tutta una vita, La Torre si era confrontato con questa realtà: da consigliere comunale, aveva denunciato le infiltrazioni mafiose nelle imprese appaltatrici delle grandi opere di urbanizzazione autorizzate da Lima e Ciancimino; da parlamentare, aveva ottenuto l’istituzione di una commissione parlamentare nella quale la Mafia veniva per la prima volta rappresentata al Paese in tutte le sue più autentiche articolazioni, nella sua dimensione di realtà non meramente sociale ma squisitamente criminale. Un lavoro di indagine, di conoscenza, di studio destinato ad influenzare in maniera determinante il contenuto della famosa proposta di legge n. 1581, volta non solo ad introdurre nel Codice penale il reato di associazione mafiosa – cristallizzando così lo “status” di mafioso in una specifica fattispecie di reato -, ma anche a colpire la Mafia nel cuore pulsante dei suoi interessi: il denaro. La ricerca del denaro, la conferma dell’esistenza di contiguità tra coppole e colletti bianchi ispira tanto le misure del sequestro e della confisca dei beni dei soggetti condannati per delitti di mafia, quanto le limitazioni al segreto bancario; soluzioni normative che si riveleranno decisive per assecondare l’intuizione successivamente sviluppata da Falcone e Chinnici: per ricostruire i progetti della Mafia, occorre seguire i soldi. Era troppo, per Totò Riina che aspirava a completare a colpi di kalashnikov la sua ascesa al vertice di Cosa Nostra; era troppo, per quei settori della politica e dell’economia che avevano accettato la leadership dei Corleonesi all’interno della “zona grigia” di cui il pool di Caponnetto rivelerà in seguito l’esistenza. In quella primavera di sangue del 1982, con le strade di Palermo lastricate di cadaveri e il computo delle vittime drammaticamente aggiornato dalla prima pagina de “l’Ora”, Pio La Torre è uno dei primi a cadere, insieme al suo fidato autista Rosario Di Salvo. Lascia dietro di sé l’approvazione di una legge che porta il suo nome, e che scolpisce la parola “mafia” nella lettera del codice penale; le lacrime dei militanti di un partito che non lo aveva capito fino in fondo, nel suo disperato tentativo di “fare le analisi del sangue”alle imprese assegnatarie degli appalti pubblici; il ricordo struggente di Pertini e Berlinguer, accompagnato da quelle quattro parole sussurrate da Dalla Chiesa a margine dell’ennesimo funerale di Stato: “Generale, perché hanno ammazzato Pio La Torre?”. “Per tutta una vita”. Firmato Articolo Uno MDP Ragusa
ARRESTATO A VITTORIA UN ALTRO RUMENO PER L’OMICIDIO DEL TUNISINO FARHAT ABDESSALEM
I Carabinieri, dopo l’arresto di Iulian Alì, pregiudicato di 20 anni, avvenuto in seguito all’omicidio di Abdessalem Farhat, trovato cadavere nella serata del 14 aprile scorso, con la testa fracassata, nei pressi della discarica di contrada Pozzo Bollente di Vittoria, hanno messo le manette al complice, Marian Cristian Ciuraru, anche lui 20enne, che lavorava insieme a Iulian Alì nelle serre gestite dalla vittima. Il movente del delitto era scaturito da un diverbio inizialmente sorto tra Farath e Alì, accusato dalla vittima di aver venduto, in combutta con Ciuraru, 9 cassette di fagiolini raccolti in serra il giorno prima. A seguito di una minaccia di denuncia, il Faraht era stato aggredito da Alì con una spranga. In tale frangente è intervenuto pure Ciuraru afferrando il tunisino per i polsi e bloccandogli le braccia dietro la schiena, permettendo ad Alì di colpire mortalmente il malcapitato con un violentissimo colpo alla testa.
Arrestato a Ragusa un lituano per tentato furto in abitazione
I carabinieri della stazione di Marina di Ragusa, passando per Contrada Eredità, si sono accorti che le porte di due abitazioni erano state forzate. All’interno di una di queste hanno beccato un uomo di 38 anni che aveva iniziato ad accumulare vari attrezzi da giardino in una stanza con il chiaro intento di portarli via. Il ladro, senza fissa dimora in Italia e con qualche precedente di polizia per reati predatori, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Ragusa.
ARRESTATO SPACCIATORE A SCOGLITTI
I Carabinieri hanno arrestato Guendil Kacem, tunisino di 29 anni. Sull’uomo pendeva un provvedimento limitativo della libertà personale emesso dalla Procura procedente, che impone di scontare la pena residua di 1 anno e 9 giorni di reclusione, dal momento che è stato giudicato colpevole di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, reato commesso nella frazione marittima da ottobre 2010 a maggio 2011. Il giovane è stato sottoposto alla detenzione domiciliare presso la propria abitazione.
IL 12 MAGGIO A RAGUSA CONVEGNO PER PARLARE DI PERSONALITA’, FORZA SOCIALE, EMOZIONI E DIVERSITA’
Dentro la scuola i nostri figli apprendono conoscenze, ma soprattutto regole di vita. Costruiscono la loro personalità. Che luogo è la scuola? Una scuola sintonizzata sui bisogni formativi ed emotivi dei ragazzi, è un luogo del cuore. Una scuola centrata sul rendimento è un luogo di competizione, un luogo che può appartenere solo ai “numeri primi”. Parte da questi presupposti il convegno promosso dalla cooperativa sociale Cos in collaborazione con l’Ordine degli psicologi della Regione Sicilia e l’Ufficio scolastico provinciale in programma il 12 maggio, a partire dalle 15, all’auditorium dell’istituto Gagliardi a Ragusa, in viale dei Platani 180 sul tema: “Se la scuola fosse un luogo del cuore… La crescita psicologica a scuola e in famiglia”. “In questo convegno – dice il presidente della Cos, Antonino Marù – si parlerà di personalità, forza sociale, emozioni, rapporto col proprio corpo, cultura della diversità e, ancora, su come prevenire i fenomeni del bullismo e del femminicidio. Tematiche che riguardano tutte le famiglie e tutti gli adolescenti. Lanceremo proposte operative su come organizzare laboratori con i gruppi-classe. I laboratori possiamo intenderli come officina della mente, luogo di riflessione sulla costruzione della propria identità. L’obiettivo è intercettare precocemente le fragilità evolutive e cercare di modificarle”. Destinatari dell’appuntamento saranno dirigenti scolastici, docenti, alunni, genitori, psicologi, assistenti sociali, educatori, operatori del terzo settore. Il convegno è aperto a tutti. La partecipazione è gratuita ma è necessario prenotarsi inviando un sms o un messaggio tramite WhatsApp al numero 347.2602807 oppure al numero 339.5794103 con la dicitura “Convegno se la scuola”, il proprio cognome, nome e professione. A tutti i partecipanti, all’atto della consegna dell’attestato, sarà distribuito in omaggio il volumetto “Crescita psicologica e danza educativa” edito dalla cooperativa sociale Cos.
5 ANNI DI YOUPOLIS, FIGO! A MAGGIO A RAGUSA
Una tre giorni di incontri, dibattiti e confronti in occasione del compleanno dell’Associazione Youpolis Sicilia. Si chiama “FIGO!”, acronimo di “Festival di Idee, Giovani e Opportunità”. Un vero e proprio brand per un nuovo evento in città, concepito interamente negli scorsi mesi dai ragazzi dell’associazione, che si terrà dal 19 al 21 Maggio prossimi in diverse location di Ragusa Ibla e Ragusa Superiore. Numerosi i temi toccati, dai social network all’imprenditoria giovanile, dall’amministrare l’ente locale alla salute, dalla mediazione culturale al turismo, passando per la mobilità sostenibile, le inchieste 2.0, la corretta alimentazione. Dal 30 Aprile sarà possibile seguire su Facebook la pagina “FIGO” dove si troveranno le prime anticipazioni.
FEDERICO PICCITTO, DALL’ALTO GRADIMENTO ALL’ALTO TRADIMENTO
L’elezione di Federico Piccitto era stata una spettacolare prova di coraggio, passione e impegno delle forze sane e speranzose di Ragusa e ora tutto quell’entusiasmo ha lasciato il posto non tanto alla delusione e all’amarezza quanto ad una forma di apatia e indolenza civica che proprio i cinque stelle ci hanno impiantato nel cuore. E’ vero che i sindaci sono schiacciati da ristrettezze e che non si può governare una città se l’intero Paese non trova orizzonti futuri, tuttavia la sfida della vittoria di un ragazzo del Movimento cinquestelle significava la possibilità di uno scambio tra la vecchia e sporca politica e la fantasia sovvertitrice; questo trapianto è fallito. La causa principale è senza dubbio nella natura nel movimento – molta propaganda, idealità ondivaga, assolutismo – ma a Ragusa si è aggiunto un altro ingrediente che ha scassato la baracca: la mediocrità dei protagonisti appanzati da tronfia ignoranza ed eccitati da sfrenata ambizione. Ignoranza, mediocrità, ambizione, dove conducono? Dal lato opposto della ragione, del confronto, della felice sintesi, in spazi lontani anni luce dalla politica. E così l’esperienza Piccitto è finita a gambe per aria. E’ scattato di fatto il si salvi chi può mascherato dalla cornice solidissima e splendente dell’amore senza confini per Grillo, Di Maio, Di Battista Cancelleri, però la sfida su Ragusa è andata a farsi fottere. Tringali – un Ciccio Barone in versione light- si è fatto presidente; degli altri consiglieri, due sono assisi in giunta – Disca e Leggio, e non ci sono parole per descrivere il macigno della loro inconsistenza – gli unici due pensanti, Stevanato e Agosta, hanno seguito il noto motto di Razzi fatti li cazzi tua; per i restanti, quando serve, il sindaco lancia le noccioline e si addormentano pacificati sugli scranni. Risultato: mediocri insoddisfatti, rapaci, eccitabili, privi di parola, La parola però è invenzione e strumento di elaborazione di concetti perché si pensa con le parole, si comunica con le parole, si governa il mondo con le parole, ma loro non parlano mai. E chi non parla istiga alla ignavia intellettuale e morale ed è per questo che ci troviamo in questo stato pietoso di nebbia del pensiero. Vediamo i cinquestelle in tv e caliamo la testa condividendo le loro rabbiose ovvietà anche se poi non riusciamo a collegare la seduzione prodotta all’istante con l’esperienza nostrana, paralizzati dalla nuova sottomissione all’unica alternativa possibile. Anche noi Ragusani colpiti dalla ottusità della fede asinina? Si dibatte sulla rotatoria di piazza libertà – una torta tonda tonda del pasticcere Salvatore Corallo (dicono futuro assessore regionale, speriamo no alla sezione cannoli che là amano sbafarsi anche nelle tristi occasioni) – e non si parla di gravissimi atti amministrativi. Eh sì, cari concittadini, svegliamoci! Qui piove cemento all’impazzata ed è cosa grave quanto come e più delle tasse comunali che ci levano il gusto di vivere. L’opposizione non può parlare, tutti sono figli delle villette a schiera, tutti hanno l’impresa edile da arruffianarsi, tutti si sono trastullati con la Ragusa grande di nuovo! E il consumo zero di suolo che ci aveva promesso Piccitto dov’è finito? L’urbanistica era la vera scommessa e su questo il giovane sindaco aveva ottenuto il consenso dei progressisti, degli onesti, degli intellettuali illuminati, dei ragusani stanchi del connubio tra politica e speculatori. E ora ci ritroviamo presi in giro da quattro grillini pregni di democristianume. Qual è il senso dell’approvazione in giunta di 98 alloggi a Serralinena delibera di giunta dell’11 aprile scorso, e di 10 alloggi in via Africa delibera del gennaio 2016, e di 18 alloggi al Selvaggio delibera marzo 2016, e di altri 24 sempre del marzo 2016… Perché la variante al piano regolatore non è stata portata in aula? Perché la revisione del Prg arriva a fine mandato? Perché l’urbanistica è stata gestita in sordina e lasciata nelle mani di Corallo, il nuovo amico dei costruttori, uomo che vanta comparati in quel mondo degli affari? Perché non esiste alcun atto concreto per bloccare la cementificazione? Perché non hanno messo mano al piano particolareggiato che stimolerebbe l’edilizia ridando dignità al centro storico? Perchè avete lasciato al suo consueto corso l’urbanistica, perchè non avete avuto il coraggio di cambiare verso? Forse non si possiede la forza morale o la struttura politica per mettersi contro i vecchi poteri. Se è così non bastano certo i post altezzosi su facebook per respingere una realtà di vergognosa continuità con il passato. L’Urbanistica era la vera partita. Se la sono giocata con il solito schema. Per noi cittadini è alto tradimento. E per i costruttori? “Sta’ senza pensieri” mormora loro Corallo.
Elezioni amministrative giugno 2017 – Messaggi autogestiti gratuiti
Tele Nova e Tele Nova 2 intendono trasmettere messaggi elettorali gratuiti. I soggetti politici possono visionare presso la sede di Tele Nova, in Viale Ten. Lena n. 79 a Ragusa, tel. 0932 244718, contattando Roberto Voi, il documento concernente la trasmissione dei messaggi, il numero massimo dei contenitori predisposti, la collocazione nel palinsesto, gli standard tecnici richiesti ed il termine di consegna per la trasmissione del materiale autoprodotto.
Elezioni amministrative Giugno 2017
Tele Nova intende trasmettere messaggi politici autogestiti a pagamento. Presso la sede di Tele Nova, in Viale Ten. Lena 79 a Ragusa, tel. 0932 244718, fax 0932 653640, è depositato un documento, consultabile da chiunque ne abbia interesse, concernente le condizioni temporali di prenotazione degli spazi per i suddetti messaggi, le tariffe ed ogni eventuale circostanza od elemento tecnico rilevante per la fruizione degli spazi.
PIAZZA LIBERTA’ A RAGUSA, SPERIMENTAZIONE DA REVOCARE. I DEM D’ASTA E CHIAVOLA: “UN ERRORE DI VALUTAZIONE A CUI VA SUBITO POSTO UN RIMEDIO”
“Approssimandosi la scadenza elettorale, quella del prossimo anno naturalmente, siamo convinti che, per la fretta di recuperare il tempo perduto, saranno sempre più frequenti gli errori che l’Amministrazione comunale pentastellata concretizzerà”. Ad affermarlo i consiglieri comunali del Partito Democratico, Mario D’Asta e Mario Chiavola, dopo l’ennesima trovata della Giunta Piccitto, “in realtà programmata – sottolineano i due esponenti dem – dall’assessore di Comiso, Salvatore Corallo, che, ancora una volta, ha dimostrato di non essere un profondo conoscitore, e non potrebbe essere altrimenti abitando nella cittadina casmenea, delle esigenze dei ragusani. Ci riferiamo, ovviamente, alla rotatoria di piazza Libertà che non solo ha avuto come diretta conseguenza l’eliminazione di una serie di parcheggi a pagamento ma rischia di snaturare, e non lo diciamo solo noi ma in proposito sono intervenuti anche la Soprintendenza, le associazioni di categoria e gli ordini professionali, la natura stessa della piazza. Ma cosa ci sarebbe voluto, da parte dell’Amministrazione, ad avviare un confronto con chi di dovere, anche perché è stato attivato proprio in questi giorni un tavolo sul centro storico, prima di prendere una decisione così importante sul futuro della nostra città? Non capiamo, inoltre, perché la Giunta Piccitto non abbia assunto un provvedimento legato alla democrazia popolare coinvolgendo i cittadini con i vari sistemi che si fregia di possedere (a cominciare da “Voto facile”) allo scopo di comprendere il reale orientamento dei ragusani. E’ l’unica “opera” (chiamiamola così) dei Cinque Stelle dopo quattro anni e mezzo di attività per il centro storico superiore. E’ il massimo che sono riusciti a produrre? Davvero poco. Il Pd difende il patrimonio artistico, storico e architettonico. Sebbene, in questo caso, sia espressione di un particolare periodo, non assolutamente coincidente con la storia e i sistemi valoriali del nostro partito, la piazza è comunque un’opera di pregio da salvaguardare. E’ un patrimonio che va tutelato e non violentato come sta facendo la Giunta Piccitto”. Il Pd, inoltre, sta valutando se avviare una raccolta firme per convincere ancora di più l’Amministrazione comunale a compiere un passo indietro e a sospendere tale sperimentazione.
Dal 6 al 26 maggio presso la Chiesa della Badia la mostra di Emanuele Leone
Il 6 maggio prossimo, alle ore 19, presso la Chiesa della Badia di corso Italia verrà inaugurata la mostra d’arte multidisciplinare “Dal nero al bianco” del Maestro Emanuele Leone. Lo spazio della Badia scelto per questo evento culturale, patrocinato dall’Ufficio per la Cultura delle Diocesi di Ragusa e dal Comune di Ragusa con la sponsorizzazione della ditta Triumph Corallo, offre un ventaglio di infinite possibilità di interazione con il dialogo dei differenti linguaggi espressivi: poesia visiva, fotografia, pittura, installazione plastica, audiovisivi.
L’ANDREA LICITRA PALLAMANO RAGUSA PROSEGUE IL TORNEO DOPO LA STORICA PROMOZIONE IN A1
Prosegue il campionato dell’Andrea Licitra Pallamano Ragusa che, sabato scorso, con due turni d’anticipo, ha centrato l’obiettivo della promozione in Serie A1. Domenica 30 aprile il sette allenato da Salvatore Russo sarà di scena a Petrosino per affrontare Il Giovinetto Marsala. I ragusani si presenteranno in formazione rimaneggiata. Sono cinque le pedine della formazione titolare che rimarranno a casa. “Questo non significa che i ragazzi che scenderanno in campo non faranno del loro meglio – sottolinea Russo – per contrastare i nostri prossimi avversari. Ma era opportuno che si potesse concretizzare tale turn over. Abbiamo lavorato parecchio nel corso dell’attuale stagione e, concretizzato l’obiettivo della promozione in Serie A1, è opportuno fare riposare un po’ qualche elemento e pensare a quali potranno essere le soluzioni per il prossimo futuro”. Intanto, la società ragusana rinnova i migliori in bocca al lupo al proprio giocatore Cristhoper Ficili rimasto seriamente infortunato dopo il match di sabato scorso contro l’Aetna Mascalucia. Ancora ricoverato in ospedale, dovrà rimanerci di sicuro sino a domenica.
I sindaci dei comuni di Ragusa, Giarratana e Chiaramonte Gulfi incontrano al Ministero degli Interni il Prefetto Caterina Amato per i fondi PAC
Si è svolto l’incontro programmato nella sede del Ministero degli Interni, tra il prefetto Caterina Amato, responsabile dei fondi PAC (Piani di Azione e Coesione) ed i sindaci dei Comuni del distretto socio-sanitario 44, Federico Piccitto, Vito Fornaro e Lino Giaquinta, accompagnati dagli assessori Vargetto e Leggio. Al centro del confronto la questione legata alla redistribuzione delle risorse economiche derivanti da economie di gestione e somme non spese nei confronti di un distretto virtuoso quale quello socio-sanitario 44, al fine di proseguire le attività legate all’assistenza agli anziani ed all’infanzia. Il rappresentante del governo ha pienamente condiviso la linea proposta dai rappresentanti dei comuni iblei, rendendosi disponibile in tal senso. Tra le soluzioni individuate in seno alla riunione, una strada immediatamente percorribile sarebbe quella legata all’individuazione di azioni specifiche denominate “a titolarità” relativamente ai PAC destinati all’assistenza all’infanzia. Molto più articolata e complessa la questione riguardante il percorso per le azioni destinate all’assistenza domiciliare agli anziani, anche in virtù degli ulteriori ritardi che si registrano rispetto alla programmazione regionale e nazionale. Come si è avuto modo di apprendere durante la riunione, è necessario interloquire, immediatamente, con la Regione Siciliana cui sono delegate, in quanto ente attuatore, le azioni “a titolarità”. Nei prossimi giorni è previsto un vertice con i funzionari regionali competenti, al fine di concordare le azioni da intraprendere.
GUARDIA PEDIATRICA FESTIVA
L’Asp di Ragusa ha aperto i “PPI Pediatrici”, ambulatori dedicati aperti dalle ore 10.00 alle ore 20.00 di ogni sabato, domenica e festivi, gestiti dai Pediatri di Famiglia. La sede degli ambulatori: a Ragusa in via Roma n° 214 – p.zza Libertà, ( presso la sede del Consultorio); a Modica in via Aldo Moro (Palazzo di vetro); a Vittoria in via Nicosia n° 27 (Ufficio Vaccinazioni). Gli ambulatori sono riservati ai pazienti in età pediatrica con codici “bianchi” e “verdi”, cioè che richiedono una visita specialistica pediatrica ma non in una situazione di reale emergenza-urgenza. «I bambini che durante il fine settimana hanno bisogno della visita e del consiglio del pediatra non dovranno più andare al pronto Soccorso, ove rischierebbero lunghe attese. Ringrazio i Pediatri di famiglia che hanno accettato di giocare con noi questa nuova sfida – ha dichiarato il direttore generale, dr. Maurizio Aricò – Lo scopo è quello di fornire alle famiglie una risposta qualificata, evitando però lunghi tempi di attesa e decongestionando i Pronto Soccorso.»