25-11-2024

COMISO, SCOPERTA PARRUCCHIERA IN NERO

La Guardia di Finanza scopre una parrucchiera totalmente sconosciuta al fisco. L’attività è stata svolta, presso un locale aperto al pubblico, annesso all’abitazione della donna, attrezzato di tutto punto. Durante il controllo, i finanzieri hanno appurato che la titolare dell’esercizio era sprovvista di partita IVA, non aveva istituito alcun registro contabile né presentato per gli anni d’imposta 2010 e 2011 alcuna dichiarazione dei redditi. L’attività di verifica fiscale si è concentrata nella ricostruzione dei ricavi conseguiti dalla verificata con l’ausilio delle metodologie di controllo del settore, dall’incrocio degli elementi in possesso all’Amministrazione Finanziaria e dei dati desunti dalle attività ispettive. A conclusione delle operazioni di polizia tributaria svolta, sono stati recuperati a tassazione circa 25.000 euro ai fini delle Imposte dirette e dell’Irap e circa 5.000 euro ai fini Iva. Il risultato rientra nel piano di interventi di polizia economica e finanziaria delle Fiamme Gialle, finalizzati a contrastare ogni manifestazione di economia sommersa delle attività’ commerciali e professionali che tentano di sfuggire ai controlli del Fisco. “Il servizio in questione – spiegano le Fiamme gialle – è frutto della speciale sinergia con la Cna di settore e con i colleghi dei Carabinieri per tutelare gli artigiani in regola”. Inoltre sono stati svolti nel comparto numerosi controlli sia alla regolare emissione della ricevuta fiscale sia in materia di canone televisivo commerciale riscontrando 40 violazioni.

guardia di finanza new

 

Accoltellamento a vittoria, indagati due fratelli

Erano stati individuati e ricercati per tutto il giorno gli autori dell’accoltellamento di T.G. 49enne vittoriese. Il grave episodio di violenza era avvenuto giovedì mattina alle 9.30 circa, in pieno centro cittadino. Le indicazioni fornite dalla vittima e l’attività investigativa avviata dagli agenti del Commissariato di Polizia avevano consentito di individuare con certezza gli autori del gesto delittuoso. Le ricerche dei due, fratelli, nato a Niscemi uno, a Ragusa l’altro, ma entrambi residenti a Vittoria, era scattata subito dopo. Per tutto il giorno i due si sono resi irreperibili e nella serata di giovedì si sono presentati presso gli uffici del Commissariato accompagnati dal loro difensore, l’avvocato Santino Garufi. Hanno voluto spiegare il motivo del loro gesto e sono stati sentiti sino a tarda sera. Il complesso di atti raccolti è attentamente vagliato dagli agenti, e l’Autorità Giudiziaria di Ragusa immediatamente informata del fatto sta coordinando le indagini. Entrambi i fratelli sono indagati.

volante polizia

 

DAL PORTO AL PALAZZO FINE DI UN’EPOCA

porto marina 2Nei grandi cambiamenti la casualità delle coincidenze, dei parallelismi, delle intuizioni è sempre fortissima e conduce ad una esplosione contemporanea su più fronti di ribellioni e rivelazioni. E’ una presa di coscienza lunga e sofferta. L’inchiesta sul porto di Marina ha scoperchiato un sistema che dall’impresa al Palazzo ha arricchito qualcuno a discapito della comunità. A noi cittadini era stato narrato di una opera meravigliosa, della modernità del progetto di finanza, della velocità di esecuzione, delle ricadute economiche, e poi, dopo qualche giorno dall’elezione del nuovo sindaco, si scopre che il fiore all’occhiello dei politici cacciati via da quel 70 per cento di elettori che ha votato Federico Piccitto nascondeva ruberie e complicità. L’abbiamo raccontata negli anni passati (abbiamo scelto di ripubblicare su nostro sito internet tre articoli apparsi nel 2008) la storia reale di questo affare del porto – il simbolo della grande illusione -, ma i dubbi sollevati dall’inchiesta giornalistica non mutavano l’inclinazione del cittadino ad affidarsi al sogno che Nello Dipasquale offriva. Cos’è cambiato da allora nell’animo dei ragusani? E’scattata la consapevolezza, un processo faticoso e doloroso che ha però contagiato l’intera città facendole scegliere – non l’azzardo – ma la diversità assoluta rispetto al modello che era stato imperante e insostituibile. A Ragusa è accaduta una rivoluzione che non è solo l’elezione di Piccitto, bensì la liberazione dall’autorità rappresentata da un blocco di potere – poco importano i trasformismi – che ci aveva reso deboli nella nostra autonomia di pensiero e di giudizio. Lo “ius murmurandi” praticato in massa – come in tutti i regimi – è uscito dalla dimensione crudele e fantastica del pettegolezzo, e comunque privata, per divenire forza sociale e puntare su quel ragazzo pulito e segnato da una appartenenza – il movimento 5 stelle – la cui caratteristica principale è appunto l’andare contro le formule e le forme consolidate della politica. La presunta inaffidabilità del nuovo – ossia l’adesione di Piccitto a Grillo – si è rivelata, invece, una garanzia comune nel momento della protesta di massa poiché occorreva ed occorre rivedere l’impianto malato e agonico della città, fuori dagli schemi – impresa – turismo- porto – aeroporto – ripetuti con una ossessività martellante e vuota che come una cappa d’eternit impediva luce, aria, respiro, idea indipendente. Mercoledì sera a Video Regione il nuovo sindaco Piccitto ha detto una cosa che chiarisce i termini della rivoluzione ragusana: “Sono profondamente un 5 stelle” e sono però – aggiungiamo noi – il ragazzo di buon senso che vedete. Una qualità – il buon senso – può essere quindi coniugata con un pensiero diverso e libero (così questi giovani intendono e interpretano il movimento creato da Grillo) e proprio su questa fusione inedita, strana, e però attuabile, il ragusano ha scommesso la propria intelligenza. E’ straordinario per una città del Sud riservata e moderata come la nostra che sia accaduto questo cambiamento (non dimentichiamoci che Dipasquale e Cosentini qualche giorno prima del ballottaggio diffondevano un volantino con il “flit” per ammazzare i grilli) ed è ancora più significativo che andando in giro non si parli esclusivamente del sindaco ma anzi lo si inglobi in una definizione affettuosa e altamente politica “Chissà che fanno i ragazzi? Lavorano eh!”. Non è solo Piccitto, sono i ragazzi, i nostri ragazzi, quelli che devono cambiare tutto, col buon senso e con la fierezza della loro appartenenza. Ora si troveranno, fra gli altri problemi (c’era solo una patina di funzionalità che ricopriva inefficenza e marciume) persino un dirigente, Michele Scarpulla, infilato nei brutti affari del porto. E’ stupido ed antistorico ritenere che ditte e dirigenti combinassero guai senza che il sistema vedesse e sapesse. Non servono gli allargamenti delle inchieste, sono roba di magistrati e finanzieri. Noi ragusani il giudizio politico già lo abbiamo emesso: fine di un’epoca. Siamo andati anche oltre, abbiamo messo i nostri ragazzi dentro il Palazzo.

ARTICOLO DI TELE NOVA DEL 22 GENNAIO 2008

porto marinaDAL PORTO TURISTICO ALLA CAMPERIA, ECCO L’ALTRA STORIA

Non sempre i fatti della politica rispondono a logiche e strategie studiate a tavolino perchè anche in questo campo il caso si intreccia ed a volte sconvolge i progetti umani. Rifiutare, però, letture diverse da quelle proposte quotidianamente dagli organi ufficiali di governo e dalla stampa costretta ad inseguire, ed a fatica, la produzione industriale di comunicazione è un male perchè analisi diverse dal semplice accadimento possono illuminarci sulle cause che determinano la realtà. Così abbiamo deciso di raccontarvi un’altra storia che può fare capire alla comunità la distanza tra quel che i cittadini devono sapere e ciò che non viene loro detto. Mentre i ragusani si dividevano tra sostenitori della vecchia Camperia e favorevoli, invece, alla demolizione, proprio in quei giorni esplodeva un altro bubbone: il prezzo del canone sulla concessione demaniale ancora non ottenuta dalla Tecnis società che sta costruendo il porto di Marina. In apparenza non esiste collegamento tra le due questioni se non una distanza spaziale minima tra i due siti. Ed è qui che si inserisce l’altra storia che ha come protagonisti il sindaco Nello Dipasquale e la Tecnis. Il porto di Marina è frutto di un progetto di finanza, una collaborazione tra pubblico e privato. Il costo complessivo dell’opera è di 62 milioni di euro: 34 li mette il Comune attraverso un finanziamento ottenuto dalla Regione che a sua volta li ottiene dalla Comunità Europea, la rimanente parte, 28 milioni di euro, spetta alla Tecnis la quale dopo la costruzione dell’opera la gestirà per 60 anni. La Tecnis è una ditta specializzata in opere pubbliche e non ha una competenza specifica in gestione portuale. Qualche tempo addietro la ditta inizia a muoversi per vendere la concessione ad altra azienda non volendo impelagarsi in un settore difficile come la gestione di un porto. La ricerca pare non dia esito positivo. Nel frattempo i lavori continuano e la Tecnis, com’è normale, emette fatture al Comune di Ragusa per un importo di circa 55 milioni di euro. Il Comune di Ragusa ne liquida la metà, ossia 27 milioni di euro. Ricordiamoci che a quota 34 il Comune si ferma. Mancano pochi mesi alla consegna dei lavori prevista a giugno 2008 e la Tecnis fa i suoi conti interni. Lo “sbilancio” dell’azienda, chiaramente riservatissimo, sembra che ammonti nell’operazione porto a soli 5 milioni di euro. La Tecnis non vuole rischiare oltre ed anzi spera di guadagnarci qualche euro. Ne basterebbero tra 35 a 50, milioni di euro, (questa la cifra proposta agli ipotetici nuovi acquirenti) ed il porto di Ragusa si rivelerebbe un buon affare. Non trovando gli acquirenti disposti ad investire questa mole di danaro per un porto tutto da inventare, che appare poco redditizio e che non è appetibile per un’impresa di cantieristica, la Tecnis la quale non vuole rischiare sulla gestione comprende che la struttura portuale, al momento, e chissà per quanto tempo, è solo quel che appare: una enorme pozzanghera d’acqua salata, o, se vi piace di più, una meravigliosa piscina sul Mediterraneo. Al sindaco Nello Dipasquale scatta il panico. Tutta la propaganda sullo sviluppo turistico, sui mille velieri che sognano di attraccare a Marina, possono implodere dentro la pozzanghera dell’ex scalo trapanese. Serve un’alternativa. Si intravedono tre strade. Permane quella della vendita, ma per vendere occorre che la ditta subentrante creda nella bontà dell’investimento e, guarda caso, un canone da 160 mila euro l’anno per 60 anni non è roba trascurabile. A tal proposito sorge immediata la domanda: in base a quali calcoli il Comune aveva stabilito un canone così basso e conveniente di 50 mila euro l’anno che ora la Regione pare non voglia accettare? Ed ora le altre due strade. Rassegnarsi a gestire il porto. Non avendo alcuna figura professionale capace a gestire un porto, la Tecnis invia un suo tecnico 15 giorni addietro a Punta Ala, in Toscana, per apprendere qualcosa in materia. Terza strada. Continuare a costruire, l’unica cosa che la Tecnis sa fare bene, costruire anche con effetti speciali, modificando moli aggiungendo passarelle, ipotizzando percorsi sino al braccio di ingresso del porto pieni di negozi scintillanti, insomma ridisegnare Marina in funzione della grande opera con un lungomare che arrivi sin dentro il porto. Questa strada si chiama variante. E la Camperia che c’entra? Era forse il modo, certamente il più teatrale ed anche il più pericoloso alla luce della denuncia della Soprintendenza, per iniziare a far penetrare nei cittadini il valore di un progetto di modifica dei due lungomare da collegare; era la demolizione che preparava il terreno a camuffare il fallimento sul porto che Nello Dipasquale non può ammettere, costi quel che costi. Ora alcune domande. Perchè la Tecnis non ha ottenuto la concessione se nell’accordo di programma per la realizzazione del porto turistico all’articolo 5 si dice che la concessione sarebbe stata rilasciata dopo 60 giorni dalla conclusione dell’iter istruttorio? Perchè il 24 ottobre del 2006 il sindaco si incontra con l’assessore regionale per ottenere il rilascio della concessione dichiarando che entro una settimana si poteva sbloccare la questione, e poi per un anno e tre mesi cala il silenzio? Se la voce dello sbilancio riservatissimo della Tecnis di 5 milioni di euro è vera, come ha funzionato questo progetto di finanza, qual è l’apporto del privato? Chi e come ha stabilito che il canone demaniale fosse fissato in 50 mila euro annui? Sappiamo che il sindaco è a Palermo per incontrare Cuffaro e soci e quindi anche per trovare una soluzione sulla concessione prima che il suo prestigio e le favole sul turismo affondino miseramente dentro l’azzurra pozzanghera del porto di Marina.

ARTICOLO DI TELE NOVA DELL’8 LUGLIO 2008

porto marinaSTOP AI LAVORI DI DRAGAGGIO DEL PORTO DI MARINA

Ci ha messo una settimana il sindaco Dipasquale a scegliere cosa fare delle spiagge di Marina di Ragusa dopo che la capitaneria di porto aveva reiterato l’ordine di recintare l’area interessata al dragaggio della sabbia, e finalmente si è deciso: i lavori cesseranno e la balneazione sarà consentita. Nello Dipasquale con il conforto del vicesindaco Cosentini (che nonostante la delega ai lavori pubblici è apparso in conferenza stampa totalmente disorientato tanto da chiedere ai tecnici tempi e modi dell’operazione) e dell’ingegnere Bosco della Tecnis ha comunicato che da domani al 10 settembre il dragaggio dei fondali del costruendo porto sarà sospeso. Era ora. Finalmente il sindaco di fronte alla legge, in questo caso l’ordinanza della Capitaneria, ha capito che con la salute e la incolumità delle persone non si scherza. La politica dei due forni sino ad oggi attuata e consistente nel permettere la balneazione negli stessi luoghi in cui sussiste un cantiere si è rivelata rischiosa dopo l’incidente occorso ad un bimbo qualche settimana addietro lungo la battigia in espansione della Mancina. La scelta di sospendere i lavori è stata, com’è abitudine ormai, spacciata come lo splendido regalo ai ragusani che ora potranno prendere il bagno in tranquillità grazie alla bontà della Tecnis che ha saputo (e qui sta la notizia) di potere allungare i tempi per la rendicontazione e il conseguente ottenimento dei soldini europei. E fu così che dietro il trionfale annuncio viene a galla il pasticcio. Come si può tenere la cittadinanza appesa alla possibilità di un rischio sol perchè una ditta privata ha l’urgenza di finire entro ottobre una parte dei lavori per fini di bilancio interno? Putroppo è ciò che è successo. Abbiamo a Ragusa un sindaco che privilegia la sinergia con la Tecnis rispetto all’obbligo di osservare le norme. Applicare le regole imposte dalla capitaneria sarebbe stato confliggente sia con l’esigenza di propaganda che intimava una convivenza senza intoppi tra balneazione e cantiere al fine di incoronare il sindaco come il principe della “Ragusa grande di nuovo”, sia con la sudditanza obbligata del comune verso la Tecnis che può, se infastidita, con un semplice ritardo nella consegna dei lavori distruggere l’immagine fattiva di Nello Dipasquale. Trovare una soluzione in questo intrigo è stato difficile perchè è la Tecnis e non la comunità la parte da trattare con i guanti gialli. Si dice persino che la Tecnis qualora i finanziamenti europei fossero saltati per il “capriccio” di una chiusura si sarebbe rivalsa sul Comune. La lite con la ditta che sta realizzando il sogno del porto, Nello Dipasquale non se la può permettere anche se i ragazzini ingoiano fango. Ecco il motivo per cui si è continuato a pompare sabbia ed acqua in mezzo ai bagnanti, perchè il signor Nello Dipasquale temeva che la Tecnis si arrabbiasse. Così siamo ridotti noi ragusani. La nostra vita quotidiana, persino il piacere di prendere il bagno a Marina, deve soggiacere alle intese complicate tra politica e affari. Martedì in conferenza stampa nessun accenno palese all’incidente del bimbo che ha fatto alzare il deretano ai nostri amministratori dopo che per mesi avevano “interpretato” male ciò che imponeva la Capitaneria ossia una recinzione invalicabile della zona dei lavori. A domanda, però, di un nostro cronista su come mai la recinzione fosse spuntata solo il giorno appresso alla vicenda del bimbo che ha rischiato di morire asfissiato, la risposta è stata: la recinzione c’era e poi l’ordinanza era interpretabile. Neanche di fronte all’evidenza ammettono la negligenza, ed anzi mentono. Tutti sappiamo che non vi era recinzione alcuna e tutti abbiamo visto che la rete è stata posizionata la sera dell’incidente. Ma il top della loro sicumera è emerso alla seconda domanda: Era trasparente la recinzione? Di botto il sindaco si è innervosito e si è dato alle interviste sfoggiando pantaloncini color albicocca matura che fanno tanto felice estate, quella che egli augura ai ragusani raccomandando di stare attenti alle voci calunniose che girano. Ne ha raccontata una, di queste voci. Una signora lo ha fermato chiedendogli se era vera la imminente costruzione di una moschea a Marina. “Vedete quante stupidaggini girano!”. E’ vero nessuno ha mai parlato di moschee e si sa che anche gli elettori che fermano per strada i loro beniamini possono dire idiozie, ma il tentativo di depistare e confondere la realtà immettendo sul campo qualche fandonia può essere utile ad allontanare l’attenzione dal dato essenziale: il nostro sindaco sulla questione del porto si sta giocando l’anima perchè la “grande Ragusa” che non spunta può essere sostituita con il grande porto. Un gioco di prestigio. I lavori a questo punto si allungheranno di qualche mese, eventualità che si è rifuggita come la peste e che ora purtroppo è arrivata. Sul fronte interno del Palazzo da registrare un’altra occasione di tensione nella maggioranza scattata sempre per questo benedetto porto. Il consigliere Filippo Angelica aveva convocato martedì la commissione ambiente per trattare delle varie problematiche inerenti l’opera pubblica. Erano stati invitati i tecnici, ossia il responsabile comunale ingegnere Scarpulla, e gli assessori Cosentini e Migliorisi. Non ci sono neanche andati. A domanda di un cronista sul perchè di questa assenza il sindaco (e con Cosentini presente ma in stato di incoscienza forse per il caldo che incide sulla sua robusta e rispettabile mole) ha esclamato: “Ed io che ne so? Io risolvevo il problema e poi bastava una telefonata di Angelica e gli avrei spiegato come stavano le cose”. Basta e avanza per dare il via alla riunione di maggioranza che inizierà nel pomeriggio. Nello Dipasquale la democrazia la esplica via telefono. D’altronde non può smentire la sua fama di reggicellulare del guardasigilli Alfano. L’incontro con la stampa è terminato con un felice augurio ai ragusani da parte di Nello Dipasquale. Buon bagno a tutti! Poco prima, però, aveva accusato i suoi concittadini di essere stati riguardo i lavori del porto “poco tolleranti”. Il manovratore era stato disturbato. Da troppi, è vero. Da bimbi che soffocano nella sabbia, dalla capitaneria che pretende sicurezza ed ordine, dai bagnanti che si interrogano sulla innocua schiuma, dai consiglieri che chiedono spiegazioni. Meno male che Cosentini, in tutto questo trambusto, dormicchiava serenamente.

ARTICOLO DI TELE NOVA DELL’11 DICEMBRE 2008

porto marina 2NELLO DIPASQUALE E LO SPECCHIO D’ACQUA

C’è chi ancora rimpiange la bellissima spiaggia dello Scalo Trapanese e non comprende come in un posto dove storicamente si è fatto il bagno, si sia potuta violentare la natura, recintare il mare, allungare la battigia, pietrificare la scogliere; ma le grandi idee di sviluppo sono più contagiose del colera ed hanno attraversato la nostra Ragusa facendo invaghire i sindaci, da Antoci a Chessari. Quest’ultimo poi, il Dipasquale, su questo porto sbava. Miliardari, yacht, belle donne che abbandonano Montecarlo e si tuffano a Marina, e poi lasciano la barca e ripartono in aereo da Comiso e poi tornano e si spintonano per accaparrarsi le nostre casette a prezzi vertiginosi. E siamo tutti ricchi, e siamo la porta del Mediterraneo, e non siamo più massari che puzzano di vacca, e la piccola e media impresa collassata diventa turismo e non siamo più in culo al mondo, e la strada per Catania ce la lastrichiamo d’oro, con tutti i soldi che girano. E’ questa la grande Ragusa; perché privarsi di una bugia così innocua e bene infiocchettata? Il porto è quasi pronto. L’abbiamo costruito noi contribuenti, in questo caso in veste di cittadini europei. E’ l’unica cosa vera della immensa balla: infatti, i soldi, quelli in uscita, sono anche nostri. Il porto sulla carta costa 70 milioni di euro, una cifra esagerata assai. I progetti di finanza funzionano così: con la fregatura. Il privato dice di metterci metà del danaro, poi, invece, li esce tutti il pubblico poiché per realizzare i progetti basta ed avanza la quota pubblica, che copre tutto, e così il privato rischia poco e niente. Il porto di Marina è quasi pronto. E’ costato 40 milioni di euro. Può contenere 800 barche, si e no. La società Tecnis, e la sua nuova creatura, Società Porto Turistico Marina di Ragusa spa, ha provato con tutta se stessa a disfarsi di questa ottava meraviglia del mondo e non ha trovato un cane che volesse prendersi la gestione, ed ora deve fare funzionare la giostra. L’abbiamo già raccontato dalle nostre pagine. Sono scattati gli effetti speciali, ossia le varianti: banchine piene di negozi, prolungamenti della passeggiata a mare. Altro denaro messo in circolazione a beneficio dei pochi che fanno affari, e ritorni per la comunità: zero. Miliardi che servono ad allontanare l’incubo del vuoto. Nel frattempo il sindaco segue la Tecnis e sua derivata come se fosse un loro dipendente. E’ andato al salone della Nautica a Genova, ad ottobre, insieme alla ditta, per vendere i posti barca. Guarda caso, neanche un articolo sul giornale con la classica foto ( i fallimenti rientrano nella privacy). Non ne hanno venduto uno, di posti barca. Si dirà che i genovesi sono tirchi. La verità è un’altra. I prezzi erano altissimi forse perché la Tecnis pensava che i diportisti, tutti fessi, pur di prenotarsi un posto al sole nella lontana Marina, sganciassero i piccioli e così la ditta incassava liquidi e per un po’ di tempo si tirava a campare. Ora siamo al capolinea. Il porto è quasi pronto. Nello Dipasquale tenta di correre ai ripari. Lo fa com’è sua abitudine fare. Privilegiando l’apparenza e la sua immagine di re, stavolta del mare. Giovedì ha diffuso un comunicato stampa annunciando l’ultimo dei suoi trionfi: aver convinto la Società del porto ad abbassare le tariffe di ormeggio. Vero, però falso. Ci spieghiamo con i numeri. Dipasquale dichiara che le tariffe avranno un taglio del 20%. Non si tratta né di una vittoria conquistata dal buon politico e strappata alla società, né di un regalo ai naviganti. I prezzi veri già c’erano e sono quelli individuati dal bando di gara che la società inspiegabilmente aveva alzato, e di parecchio. Facciamo qualche esempio. Nel tariffario degli ormeggi della società del porto una barca di 15 metri per un ormeggio annuale paga 7.880 euro. Con il ribasso del 20% si arriva a 6130. Bene. Peccato che il tariffario di gara già prevedeva questo prezzo, anzi qualcosa in meno. Questo procedimento è stata effettuato per tutti i tipi di imbarcazioni sempre con lo stesso risultato, allineamento con arrotondamento in eccesso. Di promozionale non c’è nulla. Promozionale, ad esempio, sarebbe stato tenere i prezzi come quelli dei porti a noi vicini, pensiamo a Marina di Riposto fra Catania e Taormina, dove una barca di 15 metri, molto diffusa, paga per un anno 5.600, mentre da noi era previsto 7880 euro, ed oggi, con il “ribasso” 6130 euro. Passiamo alle tariffe giornaliere. A Marina si pagherà, per un transito di un giorno, 102 euro; a Marina di Riposto 60 euro, sempre per la barca di 15 metri. Ed ora le cessioni, ovvero l’acquisto di un posto barca. Paragoniamolo al prezzo di un altro porto, Licata. Per trent’anni il costo, sempre per una barca di 15 metri, è di 92 mila euro; a Marina di Ragusa 105 mila. Concludendo. Il sindaco non ha né sostenuto, né ottenuto, alcuna tariffa promozionale. Questo porto è destinato a rimanere vuoto se non si scende dai sogni e dalle nuvole. Pochissimi ragusani sposteranno la loro barca da Pozzallo, dove pagano solo 2500 euro l’anno, a Marina per pagare di più. Nello Dipasquale deve scegliere, a questo punto, se continuare nel bluff o se ripartire con realismo, anche se minimalista: agevolare i diportisti locali, gli unici con le loro 350 barche che possono riempire il porto, creare condizioni di sviluppo per la marineria locale, inesistente, finire di raccontare la balla del traghetto per Malta che potrebbe partire da Ragusa poichè i nostri fondali sono troppo bassi e la nave che attualmente compie il tragitto non può entrare nel porto di Marina. Le fantastiche e fantasiose avventure non sono sopportabili quando è sempre la comunità a pagare un prezzo altissimo per inseguire la favola di una piscina destinata ciclicamente ad insabbiarsi e posizionata lontano da tutte le rotte naturali del Mediterraneo. Cala Trinchetto, gridavano i bambini ad un simpatico marinaio della pubblicità. Al sindaco, invece, chiediamo di specchiarsi un attimo nelle acque del porto per vedere cosa vede riflesso: l’uomo di mare o un sindaco sempre dalla parte delle grandi ditte?

PORTO MARINA DI RAGUSA GUARDIA DI FINANZA CONTESTA A SOCIETA’ COSTRUTTRICI 8 MILIONI DI EURO DI IVA EVASA

guardia di finanza newLa Guardia di finanza di Ragusa, su delega del procuratore della Repubblica di Ragusa Carmelo Petralia, ha effettuato una indagine sulla costruzione del porto di Marina di Ragusa. Nell’ambito dell’inchiesta è stato costatato che le società costruttrici hanno applicato un’aliquota Iva sugli acquisti inferiore a quella dovuta per un totale di 8 milioni di euro di Iva evasa. L’indagine condotta dai finanzieri era finalizzata ad appurare le regolarità di tutte le operazioni poste in essere controllando attraverso rilievi incrociati anche gli acquisti realizzati dalle aziende appaltanti. In sostanza la Compagnia di Ragusa voleva verificare l’effettività degli investimenti privati nel project financing del porto di Marina. Nel contesto è emerso anche che il Responsabile unico del procedimento, M.S., si è reso responsabile della violazione articolo 328 del codice penale (rifiuto di atti di ufficio) per avere omesso di effettuare la rescissione del contratto con la ditta appaltatrice dei lavori, che è risultata inadempiente ad alcune clausole contrattuali previste nel capitolato speciale d’appalto. In particolare è stato costatato l’utilizzo di materiale per la costruzione non corrispondente a quello contrattualmente previsto sia nella quantità che nella qualità e sono state riscontrate difformità nella realizzazione di alcune opere rispetto all’elaborato progettuale. L’attività condotta dalla compagnia della Guardia di finanza di Ragusa rientra tra i compiti di Polizia economica del Corpo ed è tesa ad evidenziare e a tutelare i fenomeni finanziari con un approccio multidisciplinare.

Aeroporto di Comiso On. Digiacomo: “Presto un volo per Tunisi”

Digiacomo 2012“Si sta realizzando il progetto al quale lavoriamo da tempo: fare dell’aeroporto di Comiso una ‘porta’ verso i Paesi del Mediterraneo”. A dichiararlo è l’on. Pippo Digiacomo del Pd annunciando l’attivazione di un volo diretto Comiso-Tunisi. “E’ un altro tassello – ha dichiarato ancora l’on. Digiacomo – che va nella giusta direzione, è una buona notizia per la Sicilia”. Giovedì, l’on. Digiacomo ha incontrato insieme ai vertici della Soaco e della Sac, presso la sede palermitana di Tunisair, il responsabile per la Sicilia della compagnia aerea tunisina. “Inizialmente sarà un volo settimanale – ha spiegato l’on. Digiacomo -. Ci sarà bisogno di una fase di rodaggio, ma è un ottimo punto di partenza. L’aeroporto di Comiso sta crescendo, e con esso la città”.

RAGUSA CALCIO, RAGGIUNTO L’ACCORDO CON UN ATTACCANTE BRASILIANO

ragusa calcio messinaAncora un accordo per il Ragusa calcio del presidente Enzo Vito. La società ha dato notizia del raggiunto accordo con l’attaccante brasiliano, 27enne, Eliel da Cruz Guardiano, che ha un passato tra i professionisti in Brasile. Il calciatore arriverà a Ragusa qualche giorno prima del ritiro.

NUOTO SINCRONIZZATO, CHIUSURA DELL’ANNO IN BELLEZZA

nuoto sincronizzato luglio 2013Martedì 2 luglio si è chiusa in bellezza, con il saggio di fine anno, la stagione agonistica di nuoto sincronizzato della Polisportiva Zenion di Ragusa. Il bilancio è positivo. Agli ultimi Campionati Regionali di Palermo, le “sincronette” della Zenion sono riuscite a portare a casa 5 medaglie d’oro, 7 medaglie d’argento e una di bronzo, consolidando i risultati dei precedenti campionati primaverili. Fra le varie categorie spicca quella delle Esordienti A che ha conquistato l’oro sia nell’esercizio di squadra che in quello “libero combinato” battendo anche le fortissime avversarie catanesi. La stagione ha visto protagoniste anche le atlete della categoria Juniores Paola Iemmolo e Chiara Ramondazzo che hanno partecipato al Campionato Nazionale Propaganda che si è tenuto San Marino facendo un’ottima figura a fronte di 64 società provenienti da tutta Italia. L’allenatrice Davina Vasquez commenta “dopo anni di duro lavoro, vedo competere ad alti livelli le mie atlete e questo mi riempie d’orgoglio, finalmente i risultati di tanti sacrifici sono visibili a tutti e questo ci fa ben sperare per la prossima stagione. Mi auguro che questi splendidi risultati siano da sprone per un ampiamento del settore syncro nella provincia ragusana”.

Le voragini alla zona artigianale di Vittoria, un imprenditore ci finisce dentro con l’auto

Il presidente Cna Vittoria Giuseppe SantoconoLa realtà supera abbondantemente la fantasia. Lo scrive la Cna di Vittoria: “Non ci si infortuna nel luogo di lavoro, lì si è sicuri. In questa città ci si fa male andando a lavoro”. E’ quanto denunciano il presidente Giuseppe Santocono e il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio facendo riferimento ad un episodio accaduto qualche giorno fa. “Un imprenditore artigiano, che ha l’opificio nella zona artigianale – raccontano Santocono e Stracquadanio – come ogni mattina partecipa al gran premio di gimcana che consiste nello zigzagare con la propria auto le voragini che caratterizzano la nostra rete viaria. Verso la fine del percorso, in via F. Bonetta (la strada principale della nostra zona artigianale), non è riuscito ad evitarne una. Il risultato? Auto semiscassata (per fortuna lui è un meccanico) e braccio lussato”. La Cna sottolinea che da anni sollecita, con cadenza quasi mensile, sindaco e amministratori invitandoli a rendere più vivibile, sicura e accogliente la zona artigianale. “Chiediamo al neo assessore alle Manutenzioni, arch. Angelo Dezio, esperto e decano del settore, di attivarsi immediatamente. Le imprese non possono essere solo vacche da mungere per l’Imu, la Tares, l’Inpa. Le imprese hanno bisogno, di tanto in tanto, di un poco di attenzione”.

Mercato di Vittoria, Ciccio Aiello: Che disastro!

francesco_aiello ok“Una pattuglia di produttori disposti a sfidare l’indifferenza ha giovedì mattina aperto la vertenza che pone al centro alcuni temi locali, territoriali, di organizzazione del Mercato e della legalità al suo interno”. Lo scrive Ciccio Aiello annunciando che un centinaio di produttori ritornano alla lotta, “partendo dal luogo che condiziona l’intero ciclo commerciale in provincia di Ragusa e in Sicilia: il Mercato di Vittoria. Nessuna televisione li attendeva, nessun organo di stampa. La loro è una battaglia contro il potere, la sua arroganza, la sua capacità di condizionare le famiglie e i comportamenti sociali. Ma questa volta, la prima dopo tanti anni di deprimente silenzio delle Istituzioni e di chi li rappresenta a Vittoria, la farsa delle mobilitazioni telecomandate – scrive Ciccio Aiello – ha ceduto il passo alla rabbia e alla protesta di chi non si arrende, di chi vuole combattere. Troppe le sperequazioni che abbiamo visto, troppo il dolore nel volto dei produttori e tanta invece la cinica indifferenza dei molti – scrive il consigliere comunale Ciccio Aiello – che vivono del lavoro dei produttori”.

I SESSANT’ANNI DI SACERDOZIO DI PADRE GUASTELLA

DIOCESI DI RAGUSASessant’anni di sacerdozio per don Giorgio Guastella. Un traguardo invidiabile per uno dei pilastri della Chiesa ragusana. Saranno celebrati venerdì 5 luglio, a Marina di Ragusa nella chiesa di Maria Santissima di Portosalvo a partire dalle 19. La funzione religiosa sarà presieduta dal nunzio apostolico in Bolivia, l’arcivescovo Giambattista Di Quattro.

Giornata internazionale delle coop

Gianni GulinoSabato 6 sarà celebrata la Giornata internazionale della cooperazione, indetta dalle Nazioni Unite. “Le cooperative – ha dichiarato Gianni Gulino, presidente prov. Confcooperative Ragusa – stanno dimostrando non solo di essere motore di sviluppo economico, ma anche di democrazia economica e politica e di responsabilità sociale”.

LA COMMISSIONE DEL SENATO IN VISITA AL CARCERE DI MODICA

Venerina PaduaLa commissione del Senato della Repubblica incaricata di valutare con attenzione la condizione del carcere di Piano del Gesù sarà venerdì 5 luglio, a Modica. In particolare, l’arrivo della delegazione è prevista per le 11 nella struttura penitenziaria. Sarà presente anche la soprintendente di Ragusa Rosalba Panvini. La visita proseguirà alle 12 nella sede del Palazzo di Giustizia a Modica allo scopo di valutare le potenzialità della struttura che da settembre sarà accorpata con il Tribunale di Ragusa. La commissione è formata dai senatori del Pd Venera Padua, Rosa Maria Di Giorgi, Monica Cirinnà, Giuseppe Lumia. L’invito a partecipare è stato rivolto anche ai parlamentari di altre forze politiche. Venera Padua si è battuta in Senato per far capire che il carcere di Modica è una sorta di casa famiglia il cui smembramento – come dice la Padua “andrebbe a vanificare la bontà delle azioni finora svolte”.

IBLA BUSKERS TORNA DAL 3 AL 6 OTTOBRE

ibla_buskers_foto_1La diciannovesima edizione del festival degli artisti di strada si svolgerà. Ed è già questa una notizia visto che l’organizzazione della manifestazione aveva “congelato” tutto in attesa di tempi migliori. Ma c’è ancora un’altra notizia che riguarda già le nuove date del festival che si svolgerà dal 3 al 6 ottobre. Sono state rivelate dagli organizzatori Francesco Pinna e Antonio La Cognata dell’associazione Edrisi che da ben 18 anni, e adesso da 19, organizza l’importante festival. Mercoledì si è svolto l’annunciato incontro pubblico con la stampa, i cittadini, i sostenitori del festival e soprattutto con l’Amministrazione comunale presente con il sindaco Federico Piccitto, il vicesindaco Massimo Iannucci e vari assessori. Si è ripreso un discorso che si era nei fatti “interrotto” appena dopo il festival quando l’associazione Edrisi, in assenza di certezza di contributi economici e soprattutto nell’impossibilità di attuare una valida programmazione, aveva quasi deciso di gettare la spugna. Si era detto che ci si sarebbe rivisti a giugno per un confronto sulle prospettive future del festival. Conclusa la fase elettorale è dunque arrivato il “disgelo” con la possibilità di confrontarsi con la nuova Amministrazione comunale. Il sindaco Federico Piccitto ha ribadito la volontà dell’Amministrazione non appena sarà redatto e programmato il nuovo piano di spesa della legge speciale 61/81, di sostenere il più possibile l’iniziativa. “Il festival è ormai un punto fermo non solo per Ragusa ma anche per tutta la Sicilia – ha spiegato il primo cittadino -. Di conseguenza come Amministrazione comunale intendiamo continuare a sostenerlo con l’obiettivo comune di potenziarlo”.

OGGETTI SMARRITI

AnffasSmarrito borsello a Marina Un borsello di colore marrone è stato smarrito mercoledì a Marina di Ragusa, al lido Baya. All’interno un mazzo di chiavi e altri oggetti. Chi lo trovasse, può chiamare la Anffas allo 0932.623486.

Comiso, due ragazzi sorpresi a rubare in un ristorante

carabinieri005Nella notte tra mercoledì e venerdì, i Carabinieri della Compagnia di Vittoria hanno tratto in arresto Stefano Brafam 18 anni, operaio, perchè insieme ad un 16enne comisano è stato trovato all’interno di un ristorante di Comiso, in contrada “Strada dei Comisani”, già oggetto di numerosi furti per tutto il mese di giugno. Nel corso dei vari raid erano state rubate numerose bottiglie di vino e soldi contanti dalla cassa per un valore complessivo di 500 euro circa. I due sono accusati di tentato furto. Il 18enne è ai domiciliari, mentre il minorenne è stato affidato ai genitori.

Scoglitti, c’è un nuovo battello dei carabinieri

CCL’Arma dei Carabinieri ha messo a disposizione della Compagnia di Vittoria un nuovo battello pneumatico che riprenderà così il suo servizio, interrotto il 18 giugno scorso a causa del grave atto incendiario che aveva completamente distrutto il natante militare. Riprenderanno quindi il pattugliamento e il controllo lungo tutto il litorale della frazione rivierasca, finalizzato non solo all’opera di prevenzione e repressione per il rispetto delle regole imposte dal Codice della Navigazione, bensì anche al soccorso e al sostegno dei pescatori e dei diportisti che escono in alto mare con le proprie imbarcazioni e che spesso richiedono l’assistenza del 112.

Ragusa, servizio Anffas e Csr

Comune-di-RagusaL’Amministrazione Comunale ed il neo Assessore ai servizi sociali Giovanni Brafa sono al lavoro per garantire continuità a quei servizi indispensabili rivolti alle persone svantaggiate evitando l’interruzione degli stessi. “L’acquisizione ed interpretazione delle norme antimafia dell’aprile 2013, alcuni cavilli burocratici, la mancanza di alcuni documenti che erano stati richiesti dagli uffici dei servizi sociali – dichiara l’Assessore Brafa – hanno messo a rischio la possibilità di completare l’iter del nuovo affidamento del servizio di assistenza alle persone con disabilità intellettiva e relazionale che viene svolto dall’Anffas e dal Consorzio Siciliano di Riabilitazione. Il personale dei servizi sociali ed i rappresentanti delle due associazioni hanno lavorato per consentire, nei prossimi giorni, la stipula del contratto che garantirà i servizi”.

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