Questa l’interessante riflessione di Legambiente Ragusa sulla gara per i rifiuti espletata dall’amministrazione Piccitto. “Con la pubblicazione dell’assegnazione provvisoria della gara sui rifiuti si avvicina sempre più , probabilmente subito dopo l’estate, il cambio radicale nella gestione dei rifiuti a Ragusa. Raccolta differenziata al 70% , con meno rifiuti in discarica e meno costi di smaltimento, e l’introduzione dal 2018 della tariffazione puntuale con la quale ogni cittadini e operatore economico pagherà in base ai rifiuti prodotti e non più in relazione alla superficie dell’abitazione/attività produttiva. Sempre che tutti facciano la loro parte. A partire dalla cooperativa Ciclat di Ravenna, impresa partecipante all’ATI che ha per il momento vinto la gara, che dovrà gestire direttamente la raccolta integrata dei rifiuti, mentre le altre due ditte dell’ATI, l’impresa Busso e la IGM di Siracusa, dovranno occuparsi dello spazzamento stradale e dei servizi aggiuntivi. Infatti queste ultime non possiedevano i requisiti tecnici per partecipare alla gara ( aver raggiunto il 45% di raccolta differenziata in comuni grandi almeno come Ragusa ) e hanno dovuto farseli prestare dalla Ciclat. Ma il prestito , dicono il Consiglio di Stato e l’ANAC non può avere un « mero valore astratto», ma è necessario, che risulti con chiarezza che l’impresa ausiliaria ( Ciclat ) presti realmente alle imprese ausiliate ( Busso e IGM ) «le proprie risorse e il proprio apparato organizzativo, la propria esperienza in tutte le parti che giustificano l’attribuzione del requisito ( mezzi, personale, direttore tecnico, prassi e tutti gli altri elementi aziendali qualificanti)» La Ciclat dovrà assumere conseguentemente anche una responsabilità verso la stazione appaltante, il Comune di Ragusa, per quanto attiene la corretta esecuzione del contratto. Da questo punto di vista aspettiamo che anche il Comune di Ragusa faccia la sua parte creando un gruppo di controllori di almeno 20 unità, di cui almeno 5 tra vigili urbani e vigili ambientali, adibiti al controllo del comportamento dei cittadini, ma soprattutto pubblicando urgentemente la gara per l’individuazione del Direttore Esecuzione del Contratto, ad oggi in fortissimo ritardo, la cui figura è fondamentale soprattutto nella fase di avvio dell’appalto. Il direttore è il guardiano del servizio, colui che controlla per conto del Comune se la ditta non esegue o esegue male o esegue parzialmente il contratto. Soggetto importantissimo alla luce del ribasso d’asta proposto dalle ditte vincitrici, oltre il 7% pari a circa 750.000 €/anno. Infatti sorge il legittimo dubbio che la somma che pagherà il comune per il servizio , al netto del ribasso, non sia sufficiente ad eseguire l’appalto a regola d’arte. Il dubbio sorge anche, ma non solo, leggendo le intercettazioni ambientali relative all’operazione Penelope che coinvolge il proprietario della società di rifiuti GeoAmbiente/ CleanUp presente anche in provincia di Ragusa, il quale affermava che per vincere le gare faceva ribassi fuori mercato con l’obiettivo di recuperare le perdite negli anni successivi con una gestione che non rispettava il capitolato d’appalto fornendo ai comuni servizi scadenti o non fornendoli affatto contando su controlli benevoli o assenti. E non sono casi che accadono solo in Calabria”.