Domenica alle ore 9.15 un escursionista ha segnalato al 113 che sulla costa rocciosa tra Sampieri e Cava D’Aliga, in c.da Costa del Carro, che vi era qualcosa di strano, forse un uomo con una muta da sub. Immediatamente, è stata inviata sul posto la Squadra Volanti ed il personale del Commissariato di Polizia di Modica della Questura di Ragusa. I primi operatori intervenuti hanno rinvenuto, adagiato supino sulle rocce, il corpo di un uomo privo di vita e dai primi elementi raccolti pare si trattasse del sub Bruno Bufardeci, scomparso il giorno di Natale nelle acque di Punta Secca durante una battuta di pesca in apnea. Sul posto sono giunti nel contempo gli operatori della Polizia Scientifica ed il medico legale. La Polizia fa sapere che con molta probabilità, dalle indagini effettuate, si possa ritenere che il corpo del sub sia stato trascinato dalla corrente che lo ha fatto incastrare in qualche roccia sott’acqua e successivamente la stessa corrente lo abbia liberato facendolo riemergere in zona distante parecchie miglia marine dal luogo dell’immersione. Il Funzionario della Polizia di Stato, che si occupava dal 25 dicembre di coordinare le ricerche di Bufardeci, ha individuato sin da subito alcuni elementi (caratteristiche somatiche e descrizione dell’attrezzatura subacquea ancora indossata ed integra) che facevano ritenere quasi certo che si trattasse del sub scomparso. E’ stato effettuato il riconoscimento da parte dei familiari, che, assistiti dagli uomini della Questura, sono stati accompagnati fin sulla costa rocciosa. Dopo il sopralluogo, terminate le operazioni di Polizia Giudiziaria previste dalle norme vigenti, sono iniziate le fasi di recupero del corpo. Le operazioni, particolarmente complicate per la tipologia del terreno roccioso e fangoso, hanno visto alternarsi gli uomini della Polizia di Stato e i Vigili del Fuoco, nel tratto della costa tra il mare e la strada provinciale. Scalando tutta la costa rocciosa, con un passaggio di mano in mano, seppur con grande difficoltà, è stato possibile effettuare il recupero, così da affidare alla famiglia Bufardeci il corpo del loro familiare. Ad assistere alle operazioni di recupero di Bufardeci sono giunti i familiari del sub, appena appresa la notizia, così come numerosissimi amici. Le ricerche del sub non sono mai state interrotte dal 25 dicembre, giorno in cui i familiari avevano denunciato la scomparsa del loro congiunto presso gli uffici della Questura di Ragusa. L’impiego delle unità navali, aeree, dei sommozzatori fino a domenica non avevano dato alcun risultato, nonostante gli immensi sforzi profusi dalle persone coinvolte nelle ricerche. I familiari, accompagnati a bordo delle Volanti della Polizia di Stato, sono stati assistiti fino al cimitero e successivamente presso gli uffici della Questura per gli adempimenti di legge.